L’ambiente a teatro: intervista ad Andrea Brunello
Ragionando di teatro e ambiente, è stato spontaneo pensare ad Andrea Brunello. Il suo ultimo spettacolo Pale blue dot – che dopo il debutto a Bordeaux lo scorso novembre sarà in scena al Teatro Cuminetti di Trento sabato 28 maggio – tratta argomenti come le trasformazioni ambientali, l’aumento vertiginoso dell’utilizzo dei combustibili fossili, la deforestazione, il surriscaldamento globale. Brunello, soprattutto negli ultimi anni, nelle sue creazioni unisce l’anima artistica alla formazione scientifica, cosa intuibile anche in Sloi machine, che dopo 11 anni è richiesto ancora (in aprile replicherà il 16 a Pergine, il 22 a Padergnone e il 23 a Meano). Con l’attore abbiamo dei citati spettacoli teatrali e del suo rapporto con la scienza, fino a toccare l’attualità.
Da cosa nasce Pale Blue Dot? Perché è una priorità oggi parlare di ambiente?
Pale blue dot nasce da una mia urgenza di parlare attraverso il teatro di una tematica per me assolutamente importante: la tutela della nostra Madre Terra. Tante persone non si rendono conto di come abbiamo profondamente trasformato questo nostro pianeta, anche rispetto solo a 10 anni fa. Il problema è che la direzione di questa trasformazione è rischiosa per il genere umano e tutta la vita sulla Terra. Si devono cercare delle soluzioni. Purtroppo siamo ancora vittime di un sistema economico e sociale non circolare: produciamo, consumiamo, bruciamo, e poi speriamo che la Terra possa prendersi cura di questo. Non vuol dire necessariamente smettere di inseguire una crescita, ma dobbiamo definire cosa intendiamo per crescita: ad un certo punto il profitto andrà contro la nostra vita stessa. Credo che oggi noi artisti abbiamo l’obbligo di guardare a questa realtà e raccontarla.
Nei tuoi ultimi 3 spettacoli c’è un proficuo incontro tra teatro e scienza.
È il mio background: sono uno scienziato, sono stato un ricercatore di fisica, ho lavorato con fisici di altissimo livello. Sono quindi entrato in contatto con una modalità di pensiero che ho sempre amato e da qualche anno sto cercando di catturare attraverso il teatro. Viviamo in una società dominata dalla scienza, ma molti di noi spesso non hanno gli strumenti per capirne i meccanismi, che invece dovrebbero essere il nostro abc. Va fatto un passaggio, e il mio teatro negli ultimi anni sta andando in quella direzione.
Tematiche ambientali e scientifiche sono presenti anche in un tuo spettacolo storico come Sloi machine.
Sloi machine è in assoluto il mio spettacolo più conosciuto. Continua ad essere richiesto perché parla della società, ma anche del diritto al lavoro e alla salute. È l’embrione del tipo di teatro che amo. È una storia trentina ma universale perché purtroppo l’animo dell’essere umano è sempre quello di andare a cercare il successo, il guadagno, il potere.
Domenica 17 aprile ci sarà il cosiddetto referendum sulle trivelle. Non ti chiediamo un parere pro o contro, ma che idea ti sei fatto della questione in quanto uomo di teatro spinto dall’urgenza di comunicare un messaggio e in quanto fisico capace di osservare la questione da un punto di vista scientifico.
Dobbiamo fare di tutto per mantenere l’innalzamento della temperatura terrestre dal periodo preindustriale ben al di sotto dei 2°C, come è stato detto alla COP 21 di Parigi, tra novembre e dicembre scorsi. In Pale blue dot spiego molto dettagliatamente perché questo è importante. Per fare questo dobbiamo smettere di pompare anidride carbonica e gas serra nell’atmosfera. Se si va sopra questi 2°C succedono cose potenzialmente molto pericolose, un effetto a catena per cui l’innalzamento rischia di non essere più controllabile. Andando a estrarre più petrolio o allungando il periodo di vita delle piattaforme, necessariamente dovremmo bruciarlo, è il sistema capitalistico che lo prevede. Dovremmo invece non dare il permesso di estrarre ancora più di quanto si sta già facendo, anche perché le generazioni future potrebbero avere bisogno di questo petrolio per altri usi come la generazione di plastiche e la creazione di fertilizzanti.
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