La rinascita di Beirut nelle foto di Gabriele Basilico
BOLZANO. Dal 12 febbraio al 2 aprile la Galleria foto-forum di Bolzano ha avuto l’onore di ospitare Ritorni a Beirut. 1991 – 2011, mostra dedicata ad uno dei più importanti fotografi italiani, Gabriele Basilico (1944-2013).
La trasformazione del paesaggio urbano è da sempre stato l’argomento che ha più affascinato il fotografo milanese, e Beirut, soggetto principale della mostra, è un esempio formidabile di quanto queste trasformazioni possano essere radicali e rapide. Le 23 immagini esposte sono il risultato dei quattro viaggi che Basilico ha compiuto a Beirut nel 1991, 2003, 2008 e 2011.
Le foto del primo viaggio, scattate alla fine del conflitto civile, mostrano edifici rasi al suolo, un centro storico composto da macerie, palazzi sventrati sullo sfondo di cieli metallici e minacciosi. Le foto dei successivi soggiorni invece mostrano una città completamente diversa, non solo restaurata, ma ricca di numerose nuove costruzioni, soprattutto nella zona portuale.
Due foto della mostra, una scattata nel 1991 e una nei primi anni del 2000, mostrano palazzo Ezzeddine e la vecchia Opera ed è solo grazie all’utilizzo della stessa inquadratura a distanza di dieci anni che risulta possibile rendersi conto che si tratta degli stessi edifici.
Il cambiamento documentato è talmente radicale e rapido che lo stesso Basilico ne resta stupito: «Erano passati diversi anni e tuttavia ogni volta è stato come se tornassi dopo un tempo immemorabile». La scelta di non esporre gli scatti in ordine cronologico invita il pubblico a passare da una foto all’altra, ad analizzare con cura, ad aguzzare la vista per riconoscere gli stessi edifici e le stesse zone, ritratte in tempi diversi.
Questo tipo di percorso permette di ricreare la sensazione probabilmente vissuta dall’artista stesso, cioè quella di trovarsi dinanzi una città talmente cambiata da non sembrare più la stessa. Né il lavoro di Basilico, né la mostra vogliono ridursi ad un semplice “prima e dopo”. Il lavoro di Basilico racconta una storia, traccia il ritratto dinamico di una città risolta dalle sue macerie.