Al Trento Film Festival l’esposizione di Gotthard Bonell
TRENTO. Giovedì è stata inaugurata la 64esima edizione del Trento Film Festival, una rassegna che ormai marca l’identità del capoluogo e che è arrivata oggi ad assumere delle dimensioni importantissime.
Sono 108 le proiezioni fra lungo e cortometraggi che verranno trasmesse nei dieci giorni di festival, affiancate da un numero impressionante di incontri, convegni, mostre ed eventi di ogni sorta. Un aspetto del fascino di questo festival sta proprio nella sua capacità di tradurre l’interesse verso un unico grande soggetto in forme trasversali e stimolanti.
Un esempio in questa direzione è stata l’inaugurazione, venerdì pomeriggio, di una mostra a Palazzo Trentini che ospiterà una serie di dipinti ad opera del pittore Gotthard Bonell. La ricerca dell’artista alto atesino (originario di Trodena) e dell’esibizione si sviluppa intorno alla montagna, e fin qui tutto in regola. Ciò che rende veramente intrigante la pittura di Bonell è il modo che ha di fare proprio questo immenso protagonista; la rappresentazione non è mai “naturalistica” ma piuttosto scopre una calda interpretazione e introspezione del paesaggio che si risolve in tele coinvolgenti, atmosfere piene di vitalità, quasi pulsanti.
Alcune dei suoi massicci possono essere detti addirittura “montagne di carne”. Provare per credere. Altro aspetto curioso dell’artista è la diversa sensibilità con cui è capace di dipingere lo stesso soggetto, più o meno carico di simbolismo ed evocatività. Una mano quindi abilissima e consapevole, capace di comporre diversi scenari a seconda delle diverse esigenze del pittore.
Insomma, nell’attesa di raccontarvi in particolare le pellicole del festival e scatenare la vostra curiosità, l’invito è quello di concedervi il tempo necessario ad una brevissima mostra che saprà certamente offrirvi l’occasione di guardare le nostre montagne con sguardo curioso.
Andrea Bonfanti
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