Basket. All’Aquila il cuore non basta, sfuma il sogno scudetto

TRENTO. Pubblico delle grande occasioni giovedì 12 Maggio al Palatrento. Tutto è pronto per la gara 3 dei quarti di finale di playoff della Serie A Beko 2015/2016 tra L’EA7 Olimpia Milano e la Dolomiti Energia Aquila Basket.

La serie è sul 2 a 0 per i lombardi, Trento deve vincere per allungare la serie e mantenere vive le speranze. La partita inizia con la difesa forte di Trento che costringe a molte palle perse Milano (11 nel solo primo tempo) e con Forray e Pascolo (un po’ sottotono nel resto della partita) la squadra si porta avanti.

L’ingresso esplosivo di Poeta con una bomba, uno step-back da 2 ed un alley-oop che manda a schiacciare Wright fanno esplodere il PalaTrento ed il primo quarto si chiude sul 24-19 per i padroni di casa. Il secondo quarto dimostra gli attacchi in difficoltà al cospetto di due difese organizzatissime. Milano resta attaccata alla partita con una grande di prova di Simon (19 punti alla fine per il croato) e la solita leadership di Gentile. Il secondo tempo si chiude sul 37-32 per i trentini.

Punteggio e percentuali bassissimi, partita tesa, la tensione aumenta e si avverte aria di gran finale. Il secondo tempo è meraviglioso: Trento inizia male, parziale di 8 a 0 per Milano, che trova il primo vantaggio di serata. La spettacolare rovesciata di Trent Lockett (11 punti alla fine per lui) interrompe l’emorragia e l’americano Cummings, ultimo acquisto trentino proveniente dagli USA, con due triple da campione porta il punteggio sul 46 pari. Una difesa da manuale di Dada Pascolo sul lituano Kalnietis conclude il terzo quarto, che finisce in parità.


Il quarto quarto è agonico, fatto da parziali, da palle contese, da situazioni al limite, da nervi tesi, da giocate da campione. La squadra di coach Buscaglia inizia benissimo, con un parziale 8 a 0 confezionato da Lockett e Wright, ma poi la mossa decisiva di coach Repesa: fuori La Fayette, che litiga con il canestro per tutta la partita e dentro Kalnietis che entra subito appoggiando 2 punti al tabellone. Milano si aggrappa a Gentile e Simon, che con 2 bombe portano tutto in parità a 2 minuti dalla fine. Inizia la girandola di emozioni. Stoppata di Pascolo su Gentile che fa esplodere il PalaTrento, ma l’Aquila non concretizza e Kalnietis con una schiacciata micidiale inchioda ancora il pareggio.

Inizia il gioco dei liberi: l’Olimpia è fredda, abituata a questi palcoscenici. Sutton e Poeta sbagliano e, dopo una palla contesa in seguito al rimbalzo, la palla è di Milano a 15 secondi dal termine con Trento in vantaggio di un punto. Il PalaTrento è una bolgia. Ma è adesso che, purtroppo per Trento, la semplice cronaca sportiva si sublima nel racconto di un’impresa: palla ad Alessandro Gentile, che manda via tutto e decide di giocarsi l’uno contro uno con Pasco. Canestro incredibile buttandosi indietro ad 83 centesimi dalla fine della partita. Se aggiungiamo che Gentile era sotto i ferri fino a qualche settimana fa per un intervento al posto capiamo la grandezza di questo campione.

Milano vince, Trento fuori. C’è amarezza: i giocatori fanno il giro di campo, abbracciano la loro città che li ricambia con la solita passione che si mostra da tutta una stagione. Trento ha dimostrato il suo valore, il 3 a 0 nella serie è bugiardo, in tutti gli episodi si è misurata alla pari con una squadra oggettivamente più attrezzata. Le è mancato sempre l’ultimo guizzo per portare a casa le partite, ma questa una squadra su cui investire perché il «Ci riproviamo l’anno prossimo» detto dai tifosi all’uscita del palazzetto non è una frase di circostanza ma una ragionevole speranza. Questa squadra e questa città meritano di restare nel grande basket. Bonus Track: lo striscione “Morti di FIBA” dei tifosi dell’Aquila, concede automaticamente lo scudetto alla città di Trento. Non c’è discussione. #Thisiswhyweplay.


Servizio a cura di:

Gianni Giaccone e Fausto Fiorin

Redazione

La redazione de l'Universitario è composta perlopiù da studenti dell'Università di Trento

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