Anche a Trento nasce il presidio universitario di Libera
TRENTO. All’ ultimo “Aperitivo del lunedì”, tenutosi nel cortile interno del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale qualche settimana fa, fra i banchetti delle associazioni attive sul territorio, c’era una realtà nuova: quella dei ragazzi del nascente presidio universitario Libera Trento. Per saperne di più sul progetto, abbiamo chiesto a Federica e Riccardo, referenti del gruppo, di parlarcene.
Da quando e come è nata l’idea di un presidio universitario a Trento?
L’idea di un presidio universitario è nata nel 2014, in seguito all’attivazione del settore delle politiche giovanili di Libera. All’interno di questo percorso sono state messe in atto diverse proposte sulla base delle esigenze dei territori e a Trento si sono svolte le Officine Libere nel mese di settembre. All’inizio dell’anno accademico abbiamo organizzato il primo incontro: eravamo un gruppo di ragazzi con alle spalle esperienze diverse, ma desiderosi di contribuire ad una causa comune. In poco tempo si è formato un gruppo affiatato, le relazioni si sono consolidate e abbiamo sentito la necessità e la volontà di costituirci come presidio.
Cos’è un presidio di Libera e quali sono le sue funzioni?
F: Un presidio di Libera è un gruppo di persone, di studenti universitari nel nostro caso. Potremmo definirlo un coordinamento delle realtà associative di un territorio, che mira a coinvolgere tutti coloro che condividono gli obiettivi di Libera. Non dobbiamo infatti dimenticare che Libera è un coordinamento di associazioni, con lo scopo di creare e stimolare una rete di collaborazione.
Quando nascerà ufficialmente e a chi avete deciso di intitolarlo?
R: Il presidio ufficialmente nascerà a fine giugno. È necessario attendere che si concluda l’iter burocratico e che venga approvato il patto che abbiamo redatto in occasione di un weekend di formazione in baita, durante il quale abbiamo riflettuto sul nostro percorso e sui nostri obiettivi.
Quando si costituisce un presidio, si individua una vittima innocente di mafia a cui dedicarlo. La nostra scelta è ricaduta su Celestino Fava, un ragazzo di Palizzi nato nel ’74 e ucciso nel ‘96. Era molto giovane, appena tornato dalla leva militare e avrebbe presto iniziato l’università, forse anche per questo siamo riusciti facilmente a immedesimarci nella sua storia.
Ma a Trento c’è bisogno di un presidio contro la mafia?
F e R: È una domanda che ci pongono spesso. La risposta è che il fenomeno mafioso riguarda anche il Nord: non deve diffondersi la convinzione che sia relegato al Meridione. È sufficiente guardare ai diversi fenomeni di infiltrazione mafiosa nelle regioni settentrionali per comprenderlo: noi abbiamo assistito ad un’udienza del processo Black Monkey al tribunale di Bologna, in cui Libera è parte civile. Bisogna quindi analizzare il problema ed attrezzarsi per creare un’antimafia su misura per questa realtà. Questo è anche un modo per essere cittadini responsabili e attivi all’interno della comunità.
Quali attività avete già svolto?
R: In questo primo anno ci siamo concentrati sull’auto–formazione del gruppo. Il primo evento pubblico si è svolto il 21 marzo, giornata in ricordo delle vittime innocenti di mafia (vedi il nostro servizio). Siamo stati in alcune scuole del trentino per informare, sensibilizzare e spiegare il significato di questa data, in cui il nostro pensiero è rivolto alle vittime e ai loro familiari (ne approfittiamo per sottolineare che il 70% di questi casi tutt’oggi non conosce una verità processuale). In serata abbiamo proseguito con un aperitivo e con la lettura teatrale delle storie di alcune vittime di mafia, accompagnati dalla musica degli Whisper Sound Acustic Trio. Siamo stati molto soddisfatti della risposta degli studenti e della popolazione all’invito del nostro presidio. È stato un momento coinvolgente, di riflessione e festeggiamento al tempo stesso.
Quali sono i vostri progetti per il futuro? E come è possibile unirsi a voi?
R: Martedì 28 giugno, al Dipartimento di Sociologia, in Aula Kessler, alle 17 si terrà l’inaugurazione del presidio. Abbiamo in programma diversi progetti di collaborazione con scuole, altre associazioni studentesche e gli enti territoriali. Il 3 giugno saremo presenti al Festival delle Associazioni, in cui promuoveremo la vendita dei prodotti di Libera Terra, ottenuti dalla coltivazione su terreni confiscati alle mafie. Tutte le attività saranno pubblicizzate sulla nostra pagina Facebook ufficiale. Se volete unirvi a noi sarete tutti benvenuti e potete contattarci tramite Facebook: la nostra chat è sempre aperta!