Acropoli e la sua lotta contro l’Università “esaminificio”
“La risonanza che hanno avuto le mie dimissioni erano per me veramente inaspettate addirittura con notti insonni: stare dentro o stare fuori? Le facoltà sono degli enormi esaminifici: non seguono le lezioni non seguono seminari, non hanno nessun laboratorio sperimentale. Stare dentro o stare fuori? La mia risposta è che questo, dall’interno soltanto, non si risolve” diceva Bruno Zevi parlando delle sue dimissioni dal mondo universitario nel ’79. Deriva da qui l’intento di Acropoli, associazione culturale nata qualche mese fa: dare agli studenti la possibilità di completare la preparazione universitaria, la possibilità di approfondire tematiche accennate sui libri e ancora la possibilità di esprimersi e confrontarsi con altri studenti. L’idea nasce durante una fresca serata di maggio: è sabato sera e alcuni ragazzi del quarto anno di Ingegneria Edile-Architettura, tra una consegna e l’altra, sono al bar. Sul tavolo qualche birra, negli zaini ancora i libri e i quaderni della giornata trascorsa in qualche aula studio. Si ritrovano così a parlare dei loro progetti universitari, tra composizione architettonica e urbanistica, come se la giornata di studio sulle stesse tematiche non gli fosse bastata. Sono in 7 a dare forma al direttivo: insieme decidono che per lavorare bene serve un obiettivo comune, un progetto e magari anche un nome. Nasce quindi Acropoli, libera associazione di individui appassionati alle tematiche della progettazione architettonica ed urbana. “Acropoli” spiega Giacomo, uno dei membri fondatori, “vuole essere inclusiva, vuole riuscire a coinvolgere tutti gli ambiti che interessano in qualche modo l’architettura: dal design alla sociologia per arrivare alla filosofia e al diritto urbanistico.” Come si legge dalla pagina Facebook: Acropoli ha l’obiettivo di emancipare le giovani menti e renderle capaci ed autonome rispetto all’interpretazione del progetto, fare sentire le esigenze vere che hanno oggi le città, secondo i nuovi paradigmi culturali che inevitabilmente ci si ritrova ad affrontare in quest’ epoca di transizione. Con Acropoli il mondo dell’architettura diventa più grande di quanto lo sia un museo, un’università o un edificio. Con Acropoli ognuno di noi è il nodo di una rete destinata ad allargarsi sempre di più.
Il nome c’è, l’obiettivo anche, stabilito sempre davanti a quelle birrette del bar insieme alla prima bozza di statuto dell’associazione. Per partire manca solo un logo, che i ragazzi trovano subito con un contest aperto a tutti proposto ad ottobre. La vincitrice del concorso è Maja Turowska, studentessa di architettura al Politecnico della Slesia, che propone un logo semplice e universale. Il logo è formato dalle lettere “AC” dell’associazione, contornate da un quadrato che richiama i muri portanti del Partenone, accerchiato da alcuni punti come fossero le colonne della planimetria. “È bello pensare che certamente noi abbiamo fondato Acropoli e ne siamo orgogliosi, ma alla fine siamo solo di passaggio. Quello che cerchiamo di dare è un contributo ad una rete destinata ad allargarsi” dice Enrico “e siamo contenti che anche il logo vincitore, votato attraverso la pagina Facebook e via mail, sia stato quello di una ragazza che noi non abbiamo nemmeno mai visto: ciò dimostra ancora di più l’inclusione che cerchiamo di trasmettere con i nostri progetti”.
Sulla piattaforma di lancio, i ragazzi si presentano il 19 ottobre durante un incontro svoltosi sia a Mesiano che presso le facoltà di lettere. Qui Acropoli si racconta, spiega come è nata e raccoglie nuove idee. Le iniziative principali che Acropoli si propone di portare avanti sono di due tipologie diverse: da una parte Agorà, incontri e conferenze tenute principalmente da ospiti esterni per fornire agli studenti una marcia in più, un trampolino dal quale giovani menti possono lanciarsi verso nuove esperienze, condividere nuove storie e conoscere nuove realtà. Dall’altra un laboratorio: workshop tematici previsti al termine di ogni anno sociale per progettare device urbani su più livelli, per elaborare prodotti in collaborazione tra menti provenienti dai vari ambiti. Tutti potranno partecipare a questi workshop e trarne beneficio: dallo studente di Ingegneria Edile, a quello di Ambientale, fino al filosofo, al designer e allo studente di Economia. Oggi come non mai bisogna essere versatili, sapersi adattare applicando le proprie passioni in tutti i campi possibili. Con questi workshop sarà possibile. Chiunque troverà la possibilità di conoscere e confrontarsi con le tematiche del progetto nella sua interscalarità, dalla dimensione architettonica fino alla dimensione della città e del paesaggio.
La tabella di marcia viene scandita e l’8 novembre iniziano le attività di Acropoli con il primo incontro tenuto dagli architetti di Campomarzio (http://www.campomarzio.name/), a seguire il 21 novembre una conferenza sulle tematiche della Biennale 2016- Reporting From The Front tenuta dalla professoressa Rizzi, per fornire agli studenti una visione introduttiva d’insieme della mostra che molti studenti si accingevano a visitare nel fine settimana seguente. “Ci stimola moltissimo” dice Giacomo “vedere che in meno di un mese siamo arrivati fin qui con una partecipazione tale: l’ultimo incontro di Agorà fatto presso C-Lab, è durato 3 ore di cui una di conferenza e le altre due di dibattito.” Nel mondo dell’associazionismo giovanile di Trento, i ragazzi si dimostrano capaci di guardarsi intorno, sono pieni di idee e proposte di collaborazione, come quella con i ragazzi di WOO_mezzometroquadro (http://www.woomezzometroquadro.org/woo), e altre che ancora non si possono svelare ma che potrete scoprire seguendo la pagina Facebook @Acropolitrento. Il calendario Agorà del prossimo semestre è ricco di appuntamenti con gli ospiti più eterogenei: il graphic designer Odd alias Oscar Diodoro (http://odd-house.com/), lo studio di architetti Pallaoro e Balzan (http://www.pallaorobalzan.com/#0), e ancora la società d’ingegneria Maffeis Engineering (http://www.maffeis.it/company/), solo per citarne alcuni.
di Giorgia Folgheraiter
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