Annullata conferenza Udu per problemi di ordine pubblico
A seguito delle scritte offensive lasciate sui bagni di Sociologia la scorsa settimana, Udu si è vista oggi costretta a rinviare l’incontro sul tema del Cyber-bullismo. Le scritte ingiuriose e le possibili contestazioni all’incontro hanno spinto i partecipanti a chiederne l’annullamento. Qui di seguito il comunicato dove Udu spiega questa scelta:
L’Unione Degli Universitari di Trento, con il contributo dell’Università degli Studi di Trento e dell’Opera Universitaria di Trento ha organizzato per la data del 06/04/2017 una conferenza pubblica sul tema del Cyber bullismo focalizzandosi sul punto di vista giuridico e invitando come ospiti dell’iniziativa il Vice Questore aggiunto della Polizia Postale Sergio Russo, il Professore di diritto penale Alessandro Melchionda e il Professore Marco Grotto docente di diritto penale dell’informatica.
Nella giornata di venerdì 31 marzo, e nei giorni seguenti, sono state realizzate nei bagni sotterranei del dipartimento di Sociologia e negli spazi ad esso adiacenti delle scritte ingiuriose nei confronti della nostra associazione e alla presenza futura di un membro delle forze dell’ordine all’interno dell’Università.
La partecipazione dell’ospite esterno all’iniziativa, per i fatti sopra descritti, è stata giudicata da organi superiori capace di poter sollevare problematiche di ordine pubblico anche all’interno dell’Università. Ci vediamo a questo punto costretti a rinviare lo svolgimento dell’iniziativa.
Convinti della mancanza di confronto e di merito nelle questioni antagoniste constatiamo come la possibilità di esprimersi liberamente da parte delle associazioni universitarie, del corpo docente e di esperti tecnici in materia, sia stata minacciata. A rendere ancora più surreale la situazione è il tema della conferenza, il Cyberbullismo, un tema sul quale sembra ridicolo che ci siano divisioni e che possa essere terreno di conflittualità politica.
Valutiamo migliore la scelta di mettere in primo piano il rispetto dell’ordine pubblico piuttosto che avere il rischio e la possibilità di incorrere in gesti violenti e scontri ingiustificati all’interno di un luogo del Sapere come l’Università.
Ma soprattutto rimaniamo molto contrariati dalla possibilità che viene lasciata a queste persone di impedire il normale svolgimento delle attività culturali all’interno dell’Università, siamo pronti a ridiscutere sul tema e a continuare con l’organizzazione di eventi e dibattiti certi di poter ospitare individualità competenti all’interno dell’Università.