Dove vanno le nuvole.
Dove vanno le nuvole? È la domanda scritta in uno dei murales che affrescano le pareti delle vecchie case riacesi. Dove vanno le nuvole è invece la risposta che, il regista ed autore, Massimo Ferrari ha voluto raccontarci attraverso un film, un documentario che unisce con un ciack il comune di Riace, la provincia di Treviso, Padova e Bologna. In realtà ha fatto ben più di questo, generosamente ci concede di esserne partecipi per primi, portandolo nei cinema del Bel Paese ci consente di dare una rapida occhiata a ciò che ha raccolto durante questo cammino.
Accoglienza è un termine che ormai straripa dagli schermi televisivi, invade i nostri smartphone e i social, tra mezze informazioni, opinioni discutibili e furore demagogo. È necessario fare un po’ d’ordine quindi, cercando di porre meno filtri possibili tra noi e ciò che vogliamo osservare. Il cinema lo può fare? Forse no, ma è un grande aiuto. Con i pop corn in mano, una bibita gassata nell’altra, accolti dalla comodità delle nostre poltrone abbiamo l’occasione di scomodare solo i nostri sentimenti. Rimanere impassibili di fronte a certe testimonianze è infatti cosa che lasciamo agli stolti.
Il sindaco di Riace è un personaggio ormai entrato nella cultura popolare: Domenico “Mimmo” Lucano. Mimmo ora è anche tra le 50 persone più influenti al mondo secondo la rivista americana Forbes. Antonio Silvio Calò è un professore di storia e filosofia del Liceo Classico Antonio Canova di Treviso, da cui alcuni degli studenti di questa Università provengono, ora Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, onorificenza che adorna il petto anche dei 6 rifugiati che vivono con la sua famiglia. Maurizio Trabuio è presidente della Cooperativa Città So.La.Re., tra i progetti spicca Casa a Colori, dove il termine integrazione gonfia gli animi di tutti i volontari. A Bologna invece i Canteri Meticci hanno allestito un palco che prende vita grazie alla multietnicità, agli stili diversi, ai balli e ai canti di questo puzzle geografico che fa venire il capogiro.
Piccoli uomini, come noi, che hanno fatto e continuano a fare grandi cose. Accoglienza più che una semplice azione è un progetto di vita, perché è di vite che si sta parlando.
In onore quindi di tutti coloro che credono nel mito dell’accoglienza, che lo rendono tangibile giorno dopo giorno, una realtà, non una favola: ragazzi che tutte le mattine prendono le loro biciclette per questa lotta tra burocrazia, luoghi comuni e stereotipi, che pazientemente allenano il signor Nessuno arrivato dal Pakistan ad affrontare un colloquio di lavoro, non per soldi o gloria, non per fama o reputazione, solo perché ogni tanto lottare per gli altri è anche lottare per noi stessi, lottare per i diritti umani: per tutti i diritti e per tutti gli umani. Abbassiamo quindi le bandiere, cancelliamo pure i nomi delle varie associazioni, non c’è chi vince, non c’è chi perde, per una sera parliamo di noi, di esseri umani.
Cinema Astra giovedì 25 maggio, ore 18:30.