Premiata la “Chimera” degli universitari trentini
Il 23 luglio si è conclusa la prima esperienza in formula SAE dell’Università degli studi di Trento.
La squadra trentina ha lavorato duramente durante l’anno accademico per riuscire sia a presentare il veicolo il 14 luglio che ad essere competitiva a livello nazionale e internazionale durante le competizioni svoltesi a dal 19 al 23 luglio a Parma. Nonostante i tempi fossero stretti e l’impresa titanica, gli studenti sono riusciti a proporre un veicolo che si è aggiudicato il premio per la miglior soluzione telemetrica adottata. Abbiamo chiesto che ci venisse spiegato, in breve, il funzionamento del sistema da loro sviluppato, essenzialmente è stato costruito un sistema elettronico modulare, altamente personalizzabile ed estendibile, ad alta velocità che permette di acquisire tutti i segnali utili per il controllo del veicolo in modo ciclico e di inviarli alla centralina. Qui i dati vengono elaborati utilizzando degli algoritmi di controllo di trazione e di differenziale elettronico, i quali comandano la coppia da mandare ai motori.
Tutti i dati vengono visualizzati sullo schermo del volante, il quale ha un’interfaccia ampia che permette al pilota di leggere i dati ed avere sotto controllo lo stato dei dispositivi presente sulla vettura (carica della batteria, temperature, velocità e parametri di guida). Il punto di forza del sistema è quello di poter controllare tutte le periferiche sia da remoto sia dal volante.
I dati di controllo e di stato sono poi inviati attraverso un collegamento wireless alla postazione presente a bordo pista che può così monitorare in tempo reale lo stato della vettura, i tempi di percorrenza del circuito e vari altri parametri dell’auto. La modularità del sistema consente di aggiungere o rimuovere dispositivi al circuito in maniera quasi del tutto trasparente, senza dover modificare ogni volta il cablaggio o la parte software in maniera sostanziale. Il sistema, quindi, garantisce tempi di aggiornamento hardware o software contenuti e la possibilità di testare nuove feature in modo rapido e sicuro.
Il sistema è, in definita, in grado di permettere sia al pilota che agli ingegneri di tenere sotto controllo tutti i dati e i parametri fondamentali prodotti dal veicolo, il quale è stato presentato ufficialmente pochi giorni prima delle manifestazioni di Parma.
L’auto è stata battezzata “Chimera” ed è stata ufficialmente introdotta al pubblico il 14 luglio durante un evento di presentazione a lei riservato al polo della meccatronica di Rovereto.
Il sentiero che ha portato E-Agle ad aggiudicarsi il primo premio sopra descritto non è stato semplice o breve, ma li ha sicuramente ripagati con una buona dose di soddisfazione.
Ci sono progetti, aspirazioni, ma soprattutto idee e desideri che vanno oltre gli esami universitari, oltre le aule studio e gli appunti ben ordinati in quaderni sempre troppo pesanti, il team E-Agle ne è un ottimo esempio. Un gruppo di ragazzi che ha saputo lavorare insieme per costruire un nuovo piccolo mondo che riuscisse a regalare lunghe parentesi di distacco dalla quotidianità universitaria. Sono stati capaci di scovare gli sponsor necessari per finanziare la costruzione di “Chimera” e hanno unito cervelli e idee per sviluppare non solo un veicolo in grado di competere con quelli di Università più esperte ma anche di vincere un premio ambito.
Non rimane che ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a rappresentare la nostra università in modo spontaneo, genuino e consapevole e augurare buona fortuna per i futuri progetti che E-Agle ha per i prossimi anni e, soprattutto, buone vacanze e buon riposo a chi, dopo aver lavorato e applicato ciò che prima aveva solo studiato e ripetuto in un progetto pratico, si merita qualche giorno di pace e tranquillità.