Il “referendum” in Catalogna – il prequel della votazione
Il Mediterraneo. La Spagna. La Catalogna. Barcellona. Questo zoom è stato fatto – sulle mappe, nei discorsi, nei disegni politici – molto spesso negli ultimi tempi, in particolare domenica primo ottobre. Il motivo: la notizia del referendum in Catalogna.
La questione affonda le sue radici nel contrasto tra il governo della Spagna, che sostiene la propria unità, costituzionalmente garantita dal 1978 – quando il documento fu approvato, e quello della Catalogna, che invece premeva da tempo per indire un referendum per l’autodeterminazione. L’autonomia linguistica, sanitaria, scolastica, et cetera – sembra non bastare più, dice chi si fa portavoce dei catalani.
Art. 2 della Costituzione “La Costituzione si fonda sull’indissolubile unità della Nazione spagnola, patria comune e indivisibile di tutti gli spagnoli, e riconosce e garantisce il diritto all’autonomia delle nazionalità e delle regioni che la integrano e la solidarietà tra tutte”.
La Commissione europea per la Democrazia attraverso il Diritto – meglio conosciuta come Commissione di Venezia – già aveva risposto nel giugno 2017 al governo Catalano, negando la legittimità ad indire un referendum di autodeterminazione, poiché non poteva farlo in maniera unilaterale (come invece pretendeva). [http://www.lavanguardia.com/politica/20170603/423150730181/carta-comision-venecia-respuesta-puigdemont-referendum.html]
Nonostante ciò il 6 settembre il parlamento catalano approva la legge del Referendum di Autodeterminazione; los letrados – i “consulenti legali” del parlamento – commentano che sono stati violati diversi regolamenti durante le votazioni e che non s’è rispettata la maggioranza dei 2/3, necessaria per questo tipo di leggi (cd. statuarie).
[http://www.publico.es/politica/directo-parlament-aprueba-ley-referendum-abandonar-oposicion-pleno.html]
Il 7 settembre invece è approvata la legge di transizione giuridica: in caso di vittoria del sì, senza un quorum o un censo ufficiale, il governo catalano assume il potere e indice elezioni costituzionali (in data non precisata).
Il Tribunale Costituzionale spagnolo sospende alcuni giorni dopo le due leggi, poiché incostituzionali, ma la decisione di votare con ogni mezzo possibile non cambia. Conseguentemente la magistratura emette l’ordine di arresto per 14 persone sia a causa della disobbedienza al Tribunale, sia per aver collezionato illegalmente i dati sensibili di tutti i cittadini residenti in Catalogna.
[https://elpais.com/elpais/2017/09/20/inenglish/1505917320_788824.html]
Dopodiché arriva il primo ottobre: manifestazioni – violente e non, scontri, forze dell’ordine, votazioni – pretese e ostruite, discorsi politici: ha preso vita il Leviatano.
Fonte: gli Immoderati [www.immoderati.it]