Pillole di storia #2: Il vagone piombato
DI Lorenzo Bertoli
Quando Lenin cominciò a ricoprire un ruolo influente nelle vicende della rivoluzione russa?
Quando infatti Nicola II era stato costretto ad abdicare e la guida del governo era stata assunta da L’vov, Lenin non si trovava in Russia, ma in esilio in Svizzera dal 1905 a causa delle sue posizioni politiche. Aveva pertanto bisogno di un lasciapassare che gli stati dell’Intesa non gli avrebbero mai concesso, in quanto non avevano alcun interesse a far ritornare in patria un politico che intendeva far uscire la Russia dal conflitto. Era inoltre impensabile riuscire a raggiungere la Russia attraverso il Mediterraneo: la Turchia non avrebbe mai autorizzato il transito sullo stretto del Bosforo. Vennero così elaborate le ipotesi più assurde: travestire Lenin da sordomuto per fargli attraversare
la Germania, con il rischio però di essere scoperto, o raggiungere la Russia con un aereo, cosa difficile all’epoca. Alla fine l’opzione migliore fu quella di chiedere un permesso di transito al Reich tedesco. Alla Germania infatti conveniva che la Russia uscisse dal conflitto, così da poter trasportare i propri uomini sul fronte occidentale, ed una rivoluzione interna avrebbe non di poco indebolito il suo avversario.
Le trattative furono portate avanti, su ordine di Lenin, da Fritz Platten, un comunista svizzero che vantava diversi contatti all’interno dell’ambasciata tedesca a Berna. Venne dunque concesso a Lenin, dopo una lunga e segreta trattativa – non poteva rischiare di essere bollato come spia tedesca – di attraversare la Germania, e il governo tedesco mise a disposizione il famoso vagone piombato, che l’avrebbe condotto sano e salvo verso il mar Baltico. Assieme a lui partirono altri rivoluzionari come Grigorij Zinov’ev e Karl Radek, oltre alla moglie, all’amante e a Platten, che avrebbe svolto il ruolo di interprete.
Partì il 27 marzo da Zurigo. Due ufficiali tedeschi avevano l’ordine di rimanere in fondo alla vettura, di non attraversare una linea di gesso che separava la parte “russa” da quella “tedesca”, e di controllare che i bolscevichi non uscissero: il vagone infatti possedeva tre porte sigillate, mentre una quarta era solamente sbarrata; è proprio a causa di questa quarta porta che, arrivati a Francoforte, Platten uscì per comprare birra e giornali, mentre Radek si mise ad arringare la folla, inneggiando alla decapitazione del kaiser Guglielmo II e rischiando di essere arrestato dalla polizia.
Arrivati al porto di Sassnitz presero una nave per arrivare a Trellerborg, in Svezia, e da lì si diressero verso Stoccolma, dove Lenin volle incontrare gli esuli russi ed i socialisti svedesi, per aggiornarsi sulle vicende di Pietrogrado. Passato il confine con la Finlandia e giunti a Helsinki, i rivoluzionari presero l’ultimo treno del viaggio che li avrebbe portati a Pietrogrado: qui fecero il loro ingresso trionfale nella stazione Finlandia, accolti dalla folla esultante. Iniziava così una nuova fase per la rivoluzione russa.