Il caso Flixbus e la ragazza “asfaltata” dai commenti
Una ragazza del mio paese ha fatto un post su Facebook nel quale ha raccontato di avere assistito ad un episodio di razzismo su un pullman di Flixbus. Se l’episodio fosse vero o meno non lo so; il post era scritto in modo asciutto e sobrio, con un’opinione personale alla fine – ma ben distinta dal racconto dei fatti. Nessuno era messo alla gogna, non venivano fatti nomi. In altri termini, mi pareva quantomeno credibile.
La Voce del Trentino (ossia la Pravda di CasapoundTrento) ha “smontato” il racconto della ragazza facendo leva su argomentazioni inesistenti per propagare, come al solito, la propria linea editoriale fatta di odio razziale e simili amenità. Nella ricostruzione, degna del peggior Ben Shapiro o Luca Donadel, si parlava infatti di telecamere che avrebbero sbugiardato la versione della ragazza (che i mezzi Flixbus però non montano) e che il litigio sarebbe stato dovuto al fatto che il ragazzo di colore non si poteva sedere nel posto che aveva scelto perché il suo biglietto non era valido per quella zona. Ciò però non ha fermato orde di leoni da tastiera nel sommergere d’insulti, spesso pesantemente sessisti, la povera ragazza che, in ossequio alla tipica logica fascio–leghista in voga in questi ultimi anni, avrebbe scritto questo post inebriata dal suo folle amore per i possenti organi riproduttivi degli uomini africani. Ella sarebbe inoltre una poco di buono perché studia a Ferrara (premetto di non essere esperto di geopolitica emiliano–romagnola, ma qua mi sfugge qualche passaggio logico) e perché i suoi genitori sono rei di essere volontari per la sezione del PD locale, cosa che automaticamente rende il suo scritto un losco tentativo di screditare l’infallibile Ministro dell’amore fraterno, dei pony e delle scarpe made in Italy con deleghe agli affari interni per instaurare una dittatura africano-comunista a Martignano e dintorni. La ragazza è stata sommersa di messaggi minatori ed ha chiuso il suo account Facebook.
Possibile che così tante persone si facciano prendere da quest’odio cieco nei confronti di chi ha un’opinione diversa? Possibile che il bullismo sia diventato uno strumento legittimo per vincere i dibattiti politici? Possibile soprattutto che la bontà non sia più da considerare una virtù, sostituita dal pressoché identico “buonismo” che però ha un’accezione negativa? Per quel poco che conta, Elena ha tutta la mia solidarietà.
I want to get off this wild ride.