Si ha veramente libertà di stampa in Europa?

In Europa, da inizio 2018 ad oggi, si contano due casi di omicidio a danno dei giornalisti. A febbraio, la Slovacchia è stata sconvolta dall’esecuzione del reporter Jan Kuciav.  Ad ottobre invece, si è assistito all’assassinio della giornalista bulgara, Viktoria Marinova. Com’è possibile che nel 2018 l’Europa, uno dei continenti più sviluppati e all’avanguardia, viva ancora situazioni di repressione contro la trasmissione di informazioni?

Reporter senza frontiere (RSF) ha tracciato, anche quest’anno, il World Press Freedom Index. Questo indice, tramite lo studio di 180 Paesi nel mondo, stabilisce il livello di ciascuno Stato in base alla libertà di stampa. Per giungere a questo risultato fa ovviamente riferimento ad alcuni criteri: pluralismo, indipendenza dei media, ambiente in cui si opera e autocensura, provvedimenti di legge in materia, trasparenza, infrastrutture e abusi. Successivamente, RSF effettua due tipologie di analisi: quantitativa e qualitativa. La prima riguarda gli abusi e gli atti di violenza contro i giornalisti nel periodo valutato, la seconda valutazione invece permette di stabilire il grado di libertà a disposizione nei Paesi presi in esame ed è determinata mettendo in comune le risposte degli esperti con un questionario elaborato dalla stessa ONG. Il segretario generale di RSF, Christophe Deloire, ha affermato che in Europa i leader politici stanno ostacolando il giornalismo, negandone la legittimità. In particolare, Deloire ritiene che nei Paesi europei in cui si sta vivendo un boom dei movimenti populisti,  si ha conseguentemente una riduzione della libertà di stampa.

Stati come la Slovacchia e la Repubblica Ceca vantano un livello abbastanza elevato, nonostante alcune azioni a danno della libertà di stampa. Come affermato in precedenza, la Slovacchia (27esimo posto) è stata la patria di uno dei pochi crimini avvenuti nel 2018 contro i giornalisti. Il reporter ventisettenne Jan Kuciav, poco prima della sua morte, ha lavorato su una probabile connessione tra il governo slovacco e la ‘Ndrangheta. Precedentemente si è occupato di alcune presunte frodi fiscali collegate al partito Direzione – Socialdemocrazia del primo ministro Robert Fico. Al 34esimo posto nell’Indice sulla Libertà di Stampa nel mondo, si ha la Repubblica Ceca, lo stesso Stato il cui presidente, Miloš Zeman, nell’ottobre 2017 si è presentato in conferenza stampa con un kalashnikov su cui era impressa la scritta: “per i giornalisti”.

Regno Unito e Italia, nonostante siano tra i Paesi caratterizzanti l’Europa, si trovano rispettivamente al 40esimo e al 46esimo posto, lontani dalla Repubblica Ceca e dalla Slovacchia, ma soprattutto dagli Stati al vertice dell’Indice, ossia Norvegia, Svezia e Paesi Bassi. Il Regno Unito, non solo ha insufficienti mezzi di protezione per gli informatori, i giornalisti e le loro fonti, ma più volte il Ministro degli Interni Amber Rudd, ha minacciato di ridurre gli strumenti di crittografia, come WhatsApp, con cui si può nascondere un messaggio a coloro che non sono legittimati a leggerlo e ha proposto di criminalizzare la ripetuta visione di elementi estremisti. Per quanto riguarda l’Italia, spesso si temono ripercussioni da organizzazioni criminali, specialmente in Calabria, Campania e Sicilia e i giornalisti di frequente ricevono intimidazioni fisiche e verbali. Le organizzazioni malavitose non sono però l’unico strumento di minaccia alla libertà di stampa, è necessario ricordare anche gli attacchi da parte degli stessi organi statali contrari alla diffusione di determinate informazioni o le offese rivolte ai giornalisti da parte di politici del Movimento 5 Stelle.

Dunque, quanta libertà di stampa è presente in Europa? Questa pare una domanda senza risposta. Sono presenti enormi differenze tra Stati privi di censura e pressione politica, altri in cui si verificano atti illiberali e altri Paesi ancora in cui la politica incide eccessivamente sull’attività dei giornalisti, spesso minacciati anche dalle organizzazioni criminali. Nonostante ciò, il segretario di RSF Deloire ha affermato che il continente europeo è ancora classificato come il migliore per libertà di stampa, ma che tuttavia sta peggiorando. Un dato di fatto questo che potrebbe danneggiare l’Europa, così come le altre democrazie nel mondo. In ogni caso è necessario un maggiore impegno nel garantire la possibilità di comunicare e di trasmettere delle informazione, al fine di ridurre la censura e l’abuso di potere dei rappresentanti dello Stato.

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