Suoni Universitari, secondo atto: una serata molto rap

Continuiamo il racconto dei Suoni Universitari con la seconda serata di selezioni. Sul palco del teatro Sanbapolis si sono sfidati altri quattro artisti tra quelli in lizza per la quattordicesima edizione del contest musicale del nostro ateneo: Faultier, Il Grigio x Frankie C, Coesione Negativa e Undertone. Come al solito, le loro performance sono state attentamente valutate dalla giuria di esperti ma anche dal pubblico in platea, che a fine serata ha potuto esprimere la sua preferenza e votare la migliore tra le quattro esibizioni.

I primi ad esibirsi sono stati i Faultier, che sul palco di San Bartolameo giocavano in casa: sono infatti il progetto di Michele Citarda, direttore editoriale di Sanbaradio. Il complesso trae il nome dalla parola tedesca per indicare il bradipo, e non a caso il gruppo ha proposto un genere tutto proprio: l’ “indie pigro”. Michele, supportato da una chitarra ed una batteria, ha proposto dei pezzi semplici ma molto vivaci ed orecchiabili.

  • Ma questa è stata la vostra prima esibizione davanti al pubblico o ce ne sono state altre?

  • No, è la primissima… è stato un bellissimo battesimo del fuoco.

  • Nella tua presentazione dici di mischiare un cantautorato che sa di genere indie no? La musica, i testi… qual è l’artista indie a cui ti ispiri di più?

  • Allora… i Maude, che si sono sciolti e li salutiamo. [i Maude erano il quinto gruppo a doversi esibire stasera, ma si sono sciolti nei giorni precedenti all’esibizione. nda] Non li vedo, ma li sento. No, seriamente… i Tre Allegri Ragazzi Morti.

  • Spiegaci il nome di questo progetto e come la pigrizia possa influenzare la tua musica…

  • Allora… abbiamo detto che l’indie va di moda, e allora mettere un nome tedesco come “Faultier” era una cosa un po’ hipster, no? No, a parte gli scherzi sono molto legato al mondo tedesco, ho fatto l’ultimo semestre in Erasmus lì e mi piace il concetto delle parole composte tedesche, che spesso sono una spada di Damocle per chi vuole studiare la lingua. Poi, insomma, io nasco pigro, quindi… è soprattutto quello!

  • Il progetto nasce da un’idea solista, però abbiamo visto anche dei collaboratori…

  • Collaboratori no, sono miei amici e membri del progetto anche loro… I testi è facile comporli da solo… ma va da sé che nell’arrangiamento puoi mettere tutti gli strumenti che vuoi. Banalmente si parte da una batteria per dare del ritmo, si aggiunge un’altra chitarra per fare altre melodie, altre linee.

  • Come tradizione di Suoni Universitari, le band si fanno tra di loro delle domande scomode… e per scomode intendiamo sceme, che vi possano mettere in difficoltà. La tua, fatta dal batterista degli Undertone nonché chitarrista di Coesione Negativa ti chiede se sei soddisfatto del nome del gruppo, perché a lui non piace.

  • Mah, io son soddisfatto… poi per cambiare si può cambiare tutto, però a me piace! [ride] Terrò conto della sua opinione, berrò un caffè con lui e ne parlerò.

È stato dunque il turno di Il Grigio x Frankie C, un duo nato proprio all’interno della scorsa edizione di Suoni Universitari. Quella di Il Grigio è stata un’esibizione poliedrica, spaziante dal rap al cantautorato e spesso sospesa in un’originale terra di mezzo tra questi due estremi. Testi molto genuini, accompagnati dalla sua chitarra e dalla batteria del collega Frankie C.

  • Il tuo nuovo EP è uscito veramente da poco, a novembre, giusto?

  • A dire la verità non è ancora uscito, ma è prontissimo! Diciamo che è in dirittura d’arrivo!

  • Ce ne puoi parlare lo stesso?

  • Ma certamente. Rispetto a tutto quello che c’è stato per farlo io voglio ringraziare un paio di persone- intanto Giovanni Mori, che è il batterista dei Darvaza che non ci sarà quando suoneranno la settimana prossima- ma andate a sentirli lo stesso che sono bravi- perché mi ha fatto conoscere il mio produttore, con cui mi sono trovato strabene e con cui ho arrangiato i pezzi seguendo l’impronta che volevamo dargli assieme… ed è un bel prodotto alla fine, secondo me, per essere il mio primo disco!

  • Suoni Universitari ti ha portato a conoscere Frankie. Com’è il vostro rapporto?

  • Il nostro rapporto è… conflittuale [voce serissima] No, non è vero, io gli voglio strabene, mi sono trovato strabene. È poco che collaboriamo musicalmente, ma personalmente ci conoscevamo già da prima.

  • Avete altri progetti in serbo per il 2019?

  • Per il 2019 non lo so, venerdì suono a Rocktime da solo, porto i miei pezzi col chitarrino e poi niente.. in questo momento sto proprio ragionando su come sviluppare il discorso EP, c’è il secondo volume a cui pensare.

  • Arriviamo alla domanda scomoda, quella che tutti i gruppi di Suoni Universitari temono, quella che poi vanno ad aspettare fuori dal teatro il gruppo che gliel’ha fatta. Questa viene dai Faultier, che però sono già scappati… Avete mai fatto, tu e Frankie C, una cosa da “Cinquanta Sfumature di Il Grigio”?

  • [voce serissima, ma fatica a trattenere le risate] Assieme sì. Assieme sì, io e Frankie condividiamo non solo il palco ma anche la nostra sfera personale ed intima, tant’è che la nostra intesa deriva dal fatto che siamo molto intimi ormai.

Hanno poi preso possesso del palco i Coesione Negativa, un gruppo incentrato sulla carismatica figura del rapper Michele Cainelli, alias Caina. La loro esibizione è stata molto originale: pur con un leader che ruba la scena, il ruolo della band è stato fondamentale per dare alla performance una dimensione in più senza nulla sottrarre al flow del cantante.

  • Caina, raccontaci qualcosa di più su questo gruppo. È nato da una tua idea, giusto? Raccontaci i tuoi progetti, se ne avete, come siete nati…

  • Allora, il gruppo è nato appunto un anno fa dalla mia idea di riproporre le mie canzoni da solista in una maniera più… diciamo viva. Ho scelto questi amici, che conoscevo già da molto tempo e con cui avevo già suonato assieme, ho formato il gruppo e finora è andata molto bene.

  • Oggi siamo partiti dall’indie, abbiamo avuto un’esibizione rock e poi siete giunti voi, che siete molto rap. Però vi descrivete “hip hop crossover”. Ci raccontate qualcosa di questo genere?

  • (risponde il tastierista) Il termine “hip hop crossover” in realtà non è un termine vero, è nata dalla mania del buon Michele di usare degli inglesismi di cui non capisce il significato. Per lui è “crossover” per il semplice fatto che ha dei musicisti sul palco, cosa a cui non è abituato… ma visto che abbiamo continuato fino a questo momento ha deciso di coniare questo nuovo termine per descrivere quello che fa adesso.

  • Caina: È abbastanza vero, sì.

  • Ma allora ci domandiamo… a quale artista hip hop ti ispiri, a parte la tua stessa esperienza da solista?

  • Allora… io ascolto tantissimo hip hop, soprattutto italiano, ma non mi ispiro a nessuno… diciamo che quello che faccio io è quello che faccio io, anche se poi magari è simile a quello che fanno altri.

  • Vedo che condividete il batterista con gli Undertone… ma ci spiegate un po’ com’è questa storia? Come mai lui appartiene a due band?

  • Allora… condividiamo un po’ tutto con tante persone. Giacomo Della Valle è il batterista degli Undertone e anche di altri gruppi; Giacomo Meroni è tastierista con noi e batterista coi Beavers From Mars e un centinaio di altri gruppi… diciamo che noi come Coesione Negativa siamo un po’ fuori dall’ambito hip hop a Trento, abbiamo attorno a noi un sacco di gruppi anche di altri generi e condividiamo un po’ tutto- le esperienze, i palchi, le serate… e i musicisti… siamo una grande famiglia felice.

  • Il Grigio vi fa questa domanda: Dark Polo Gang o Sfera Ebbasta? Chi scegli?

  • [Caina tace]

  • Giacomo M: Sfera vec, dì Sfera. Ma serve anche una motivazione?

  • Sì sì, dacci anche una motivazione

  • Giacomo M: Beh su internet potete comprare la hoodie di Sfera Ebbasta e invece della Dark Polo Gang non c’è. Ovviamente non è quello che vi fa le cose di Sfera Ebbasta, però… comprate il merchandising di Sfera Ebbasta!

  • Ok ma… non dovevate venderci il vostro album?

Hanno chiuso questa seconda serata gli Undertone, che ci hanno riportato nel passato con il loro aspetto da rockettari anni ‘70: tutti i componenti di questa formazione tranne il batterista, infatti, avevano i capelli lunghissimi! Le sonorità che questa band ha proposto non hanno tradito le attese: è stata un’esibizione molto virtuosa, che ha riportato alla mente la musica di quegli anni.

  • Sappiamo che avete un primo lavoro in fase di registrazione. Ce ne potete parlare?

  • Sarà un EP autoprodotto con cinque pezzi, che uscirà nei prossimi mesi. Si chiamerà “Reflections”.

  • Se vinceste il premio in palio, quali sarebbero i progetti o le idee che vi piacerebbe realizzare?

  • Probabilmente registrare in studio, sarebbe una gran cosa… e poi boh, decideremo insieme!

  • Qual è, secondo voi, l’ingrediente che vi tiene tutti uniti… guardandovi forse un’idea ce l’abbiamo…

  • [tutti guardano il batterista] beh sì, Giacomino non ha i capelli lunghi, questo è sicuramente un problema… però è appena entrato, c’è tempo, in un paio d’anni cresceranno…

  • I Coesione Negativa vi hanno fatto tante domande, però noi ne selezioniamo un po’. Quanto costa un pedale artigianale?

  • I nostri pedali costano 150€ l’uno, se volete potete provarli!

  • E poi ci rivolgiamo direttamente al protagonista della prossima domanda… perché avete un batterista vegetariano?

  • Io sinceramente non so come rispondere, cioè sono vegetariano perché ho deciso così… e un batterista perché mi hanno visto loro, mi piace il progetto e mi trovo bene con questi ragazzi, che sono dei simpaticoni anche se sembrano brutti e cattivi perché hanno la barba e i capelli lunghi! Ma non è vero, sono degli orsacchiottoni.

Mentre i voti venivano contati dietro le quinte, è salito in cattedra Drimer, rapper trentino che molti ricorderanno sul palco della prima edizione del Poplar Festival. Oltre a proporre alcuni suoi pezzi, l’artista si è esibito in numerose sessioni di freestyle e ha coinvolto il pubblico dall’inizio alla fine, rendendolo partecipe della serata e facendoci sentire tutti assieme a lui sul palco. Una volta chiuse le danze, è arrivato il turno di annunciare il vincitore della seconda serata… anche se forse in questa occasione c’era meno suspense: Il Grigio x Frankie C, infatti, hanno portato un nutritissimo gruppo di supporter, che assieme alla parte del pubblico convinto dalla loro romantica esibizione, ne ha decretato la vittoria. Avranno convinto la giuria di esperti allo stesso modo? Saranno loro a calcare il palco di Poplar l’anno prossimo, come Drimer l’anno scorso? La sfida è ancora lunga…

Le nostre opinioni

Marco: benché la fratellanza tra media universitari mi imponesse di votare Faultier, e benché la metafora di Salvini a cavallo di un unicorno evocata nei testi di Il Grigio avesse toccato le giuste corde, alla fine l’esibizione che mi è piaciuta di più – sia come livello, che come originalità – è stata quella dei Coesione Negativa.

Cecilia: Anche questa volta per me è stato difficile scegliere chi votare. Diciamo che la mia decisione è stata dettata non tanto dalle mie preferenze – sia Il Grigio che gli Undertone mi hanno fatto un’ottima impressione – quanto da uno spirito di amicizia. Come avrei potuto non votare i Faultier con il mio direttore come front man? avrei forse rischiato il mio posto come speaker in radio… ma con onestà bisogna ammettere che si sono difesi fin troppo bene per essere al loro primo live. Come sempre, che vinca il migliore!

Torneremo a breve col reportage dalla terza serata!

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