L’UniversiTrash – Apocalisse climatica: non dire che Gesù non te l’aveva detto
di NonSonoIo
“Ciò che sta accadendo oggi nel mondo, nel bene e nel male, riflette esattamente ciò che Gesù ha detto che accadrà” – cit. Cristiano Ceresani.
“Io te l’avevo detto!” – cit. Gesù.
“Il caldo! Enorme!” – cit. Padre Maronno, Giuseppe Marasco.
Adesso che anche la marcia globale per il clima è passata nelle nostre città, non possiamo più permetterci di dormire sugli allori, il nostro impegno deve continuare. Del resto, la situazione è davvero preoccupante e basta ricordare solo un piccolo dato per coglierne la drammaticità: la temperatura media globale ha subito un aumento, secondo la IPCC, di 1.5 gradi Celsius. Sembrano pochi, vero? Soprattutto considerando come sia l’estate ad essere notoriamente la stagione più amata da tutti. Basta però pensarci solo 3 secondi in più che arrivano già i primi contro: Venezia, che è tanto bella ma non ci vivrei, sommersa; il periodo del reggaeton prolungato; la provincia di Trento impoverita per via del calo del turismo causato dalla scarsità di nevicate e, di conseguenza, l’università nei posti più bassi delle classifiche Censis. E poi, ricordate i disastri della tempesta di quest’autunno che si è abbattuta sulle nostre Alpi? Ecco, intravedo solo scenari apocalittici davanti a noi. Il libro dai sette sigilli è stato aperto e non sono l’unica a pensarlo. Ezechiele 25:17. “Il cammino dell’uomo timorato di Dio è minacciato dall’iniquità degli uomini malvagi…” Ah, no aspetta, ho sbagliato passo. Apocalisse 11:1. “Poi mi fu data una canna simile ad una verga…” no, non è neanche questo (quante belle cose dice la Bibbia?!). Insomma, non trovo il brano ma in fondo non serve nemmeno citare direttamente i passi biblici (che profetizzano, tra miliardi di cose, anche l’avvento di Salvini – si veda Apocalisse 13:11), basta semplicemente aprire il libro di Cristiano (di nome e di fatto) Ceresani, capo gabinetto del ministero della famiglia e delle disabilità, nonché appassionato studioso di teologia.
Kerigma – Il vangelo degli ultimi giorni, la sua opera, scritta ispirandosi all’ “insegnamento di Piero Angela, che riesce a parlare di cose difficili in maniera semplice” (ah, ma quindi non si è ispirato a Roberto Giacobbo? Scusatemi, mi sembrava), evidenzia la corruzione dei costumi in cui versa la nostra epoca e l’imminenza del giorno del giudizio (e vi assicuro che anche il trailer dell’uscita del libro è convincente). Qualcuno ci sta manipolando, ci vuole ingannare con le nuove tecnologie, distraendoci con l’invenzione di Facebook e le serie TV di Barbara d’Urso, ci persuade che gli angeli ed i demoni non esistano, ci fa credere che la Terra sia sferica e che l’uomo sia veramente sbarcato sulla luna. Quali interessi dietro questo assurdo teatrino dell’orrore? Chi lo paga? Noi, sciocchi, nell’ottundimento causato dall’ebbrezza della carne e da Clash of Clans, non comprendiamo quello che succede, ignoriamo i segni che ci vengono mandati.
Fortunatamente, insieme a Ceresani, altri profeti tentano di svelare la verità, e come tali vengono ignorati. Vandali, inqualificabili individui del vivere civile, vi prego di ascoltare almeno lui, Giuseppe Marasco, risoluto militante nella Confederazione europea Civilis di Manfredonia, che tenta di parlare alle nostre coscienze.
Ascoltiamo il suo appello di domenica scorsa, 17 marzo, ed impostiamo i sottotitoli automatici.
Dopo questo messaggio vi lascio meditare nel silenzio del vostro raccoglimento, sperando che, nel caso questi video vi abbiano strappato qualche risata, questa vi lasci un retrogusto un po’ amaro: il tema e l’emergenza climatica in realtà non fanno affatto ridere. A prescindere dal fatto che possiamo essere atei, zoroastriani, di scientology o cristiani, dobbiamo seriamente impegnarci in prima persona a ridurre la nostra impronta ambientale perché, senza scomodare divinità, chakra ed altre entità soprannaturali, nessun Deus ex machina interverrà a risolvere i problemi ambientali che stiamo causando. A pensarci bene il termine Apocalisse, almeno in senso lato, non sembra essere del tutto improprio riguardo ai cambiamenti climatici a cui stiamo assistendo.