I tre giorni di Xi in Italia
Nel pomeriggio di giovedì 21 marzo l’aereo presidenziale della Repubblica Popolare Cinese è atterrato a Fiumicino, dando inizio ai tre giorni di visita ufficiale di Xi Jinping in Italia, preludio di un viaggio ben più lungo, che lo porterà anche al Principato di Monaco e in Francia, dove si incontrerà con il presidente Macron, la Cancelliera Merkel e il presidente della Commissione Europea Juncker. La tematica cardine della visita istituzionale è stata la firma del memorandum d’intesa tra i due paesi riguardo la Belt and Road Initiative (BRI) o più comunemente chiamata Nuova via della seta. L’iniziativa, studiata a partire dal 2013, rappresenta il più grande piano di investimenti infrastrutturali e logistici dai tempi del piano Marshall, progettato per intensificare e migliorare le relazioni commerciali tra la Cina, Europa e i paesi dell’Asia coinvolti, creando una rete di cooperazione e sviluppo attraverso 68 nazioni (più della metà della popolazione mondiale). Tuttavia, la BRI non è da considerarsi come solo un progetto commerciale, in quanto avrà forti ricadute politiche, come afferma Giulia Pompili de Il Foglio: «È un nuovo ordine mondiale con “caratteristiche cinesi”, un progetto strategico che guarda ai prossimi cinquant’anni e non ai prossimi cinque, capace di mettere in sicurezza gli interessi cinesi in ogni angolo del globo e contrastare l’egemonia dell’altra potenza: quella americana». L’Italia riveste particolare importanza per l’iniziativa, sia perché è il primo paese d’Europa e del G7 ad aver firmato il memorandum, sia perché i porti di Trieste e Genova saranno molto probabilmente il punto d’approdo dei collegamenti marittimi per l’Europa. Tuttavia è bene fare presente che il memorandum non impegna nulla nel breve periodo e non è vincolante, serviranno molteplici accordi tra le singole società direttamente interessate e coinvolte affinché il progetto possa prendere forma, il tutto sotto la luce della legislazione europea ed italiana.
Venerdì mattina Xi Jinping ha cominciato ufficialmente la sua visita arrivando al palazzo del Quirinale, atteso dal Presidente Mattarella. L’incontro, durato una ventina di minuti, è stato definito “fruttuoso” e “di ampio consenso” dal Presidente cinese. “La Via della Seta è una strada a doppio senso su cui devono transitare oltre le merci anche le idee” ha affermato invece Sergio Mattarella, estendendo quindi il senso del progetto ben oltre le mere logiche commerciali e rimarcando una solida intesa e volontà di cooperare. Si è parlato anche di clima e diritti umani, sui quali il Presidente Mattarella ha affermato: “Desidero auspicare che, in occasione della sessione del dialogo UE-Cina sui diritti umani che si svolgerà a Bruxelles dopo quella che si è svolta a Pechino lo scorso luglio, si possa proseguire in un confronto costruttivo sui temi così rilevanti”. Infine, si è anche accennato alla possibilità di svolgere partite di serie A in Cina e di allenare giovani promesse cinesi in Italia. In seguito all’incontro, Xi Jinping si è recato all’Altare della Patria, dove ha deposto una corona, rendendo omaggio al milite ignoto. Nel pomeriggio ha incontrato i presidenti di Camera e Senato Fico e Casellati. In serata si è svolta la consueta cena di ricevimento nel salone delle feste del Quirinale, a cui hanno partecipato 165 invitati tra esponenti di entrambi i governi, manager e imprenditori. Assente alla cena il Ministro degli Interni Salvini, impegnato in Basilicata per la campagna elettorale e più restio ad un’apertura verso la Cina. Il presidente Mattarella ha ribadito: «Cina e Italia, con l’Unione Europea, sono chiamate a lavorare insieme per rafforzare un modello di sviluppo globale, ordinato e aperto, del commercio internazionale, basato su una sempre maggiore adesione ai valori del multilateralismo e di uno scambio libero, equo e onesto».
Sabato 23, ultimo giorno della visita, si è svolto l’attesissimo incontro a Villa Madama tra Xi Jinping e il premier Conte per firmare il memorandum d’intesa. Gli accordi firmati, che secondo il ministro Di Maio “hanno un potenziale di 20 miliardi”, sono stati molto ridotti rispetto a quelli previsti, a causa delle perplessità giunte da Bruxelles. Questi dovevano essere una cinquantina, mentre quelli firmati sono stati 29, spaziando tra accordi bancari, cooperazione tecnologica e persino traffico di reperti archeologici.
La visita in Italia si è conclusa con l’arrivo a Palermo nel pomeriggio, dove il Presidente Xi è stato accolto dal Presidente della Regione Musumeci e dal Sindaco Orlando, per poi essere accompagnato al Palazzo dei Normanni per una visita.