L’Ateneo dei Racconti: la creatività studentesca sbarca a SanbàPolis
di Mirlinda Meta
L’Ateneo dei Racconti (AdR) è un concorso letterario organizzato dall’Opera Universitaria di Trento.
Sono dieci i racconti finalisti dell’ottava edizione, scelti tra i 66 che hanno partecipato al concorso; essi saranno valutati sia da una giuria di esperti che da una giuria studentesca.
Parallelamente al concorso letterario, gli autori dei dieci racconti finalisti, supportati da un regista e uno staff di studenti dell’Università degli Studi di Trento, hanno la possibilità di adattare teatralmente il loro testo e di poterlo presentare a un folto pubblico, sul palco del teatro SanbàPolis, martedì 2 aprile e martedì 9 aprile, alle 20.45. Una giuria artistica e la grande giuria studentesca (GGS) sceglieranno le due migliori performance, che si contenderanno la vittoria nella serata finale il 16 aprile.
È difficile descrivere in poche righe il grande lavoro che c’è dietro questo evento, a tutti i livelli. Lasceremo dunque che siano gli estratti dai racconti dei nostri autori a parlare e vi aspettiamo tutti il 2 e il 9 aprile! Seguiteci su Facebook ed Instagram (@ateneodeiracconti) per avere una finestra su quello che facciamo.
ALLUCINO
Cominciò a correre, mentre grosse, dure gocce di mercurio tamburellavano i rami e il terreno, spaccando e sciogliendo tutto. Gli cadde una goccia sulla testa, che rasò i pochi capelli fulvi, e altre gocce bucherellavano il povero vestito.
APPASSIONATA ALLA VITA
Non provo rancore, e nemmeno rimorso. Sembra quasi che ora il vento possa scorrermi attraverso, come se fossi immateriale, impalpabile.
ECLISSI
Si voltò verso la moglie, con l’eclissi riflessa negli occhi.
«Guarda che era solo una maglietta.»
Sandro deviò lo sguardo verso la punta delle scarpe, poi lentamente sorrise, fino a tradire una risata sommessa.
FELICITÀ
Ha cercato di concentrarsi sulla gioia di cui ha goduto, ed ha capito: se per lei non c’era speranza, poteva darne ad altri. Poteva essere un masso posato al centro del fiume. Con un po’ di fortuna poteva frenare la corrente. Per gli altri. Per sempre
IL TAVOLINO
Guardò quel tavolino in equilibrio precario e vide che sopra c’era solo uno dei due guantoni da pugilato, le chiavi erano sul piatto d’argento, tutte, e il libro di Márquez era aperto alla pagina dodici, Il mare del tempo perduto.
IN GENERALE BEVEVA
Restai lì fino a quando il sole non fece capolino da dietro le montagne, con in mente un nuovo proposito: aspettare i titoli di coda per andarmene.
LA MIA B
Lui era lì, tra il vuoto, il fiume e la strada. Lì, intento a pensare…alla “B”, alla sua “B”, ai baci, alle ragazze, a sua madre, ai compagni di classe, al dolore, alla vita, alla morte. Un vecchietto sporco, che puzzava, gli aveva parlato come nessun altro aveva mai fatto. Un pensiero diverso, forse un po’ scemo, eppure…
LA SOSTITUZIONE
Cadono tutte ai miei piedi, in cinquantamila leccano avidamente il mio corpo, inesorabilmente attratte, dipendenti, dai succulenti succhi che secerno. Mi sento potente, padrona, dominatrice. Dopotutto sono la più bella e grossa, le mie ali sono lucenti.
L’ULTIMA VOLTA
La vita è bella, così dicono tutti, offre tante possibilità. Ed è vero, possono succedere tante cose belle, ma anche brutte e la gente questo sembra dimenticarlo.
PROFUMO DI UGUAGLIANZA
Sono contento di non essere solo, altrimenti avrei potuto ripensarci; per fortuna altri hanno fatto la mia stessa scelta. Vorrà pur dire qualcosa. Non avrei mai avuto il coraggio di uscire dal seminato, il senso comune è una gabbia in cui desidero vivere.