De Itinere Animi | Terra

Fu come un’oasi nel deserto

che accoglie un viaggiatore assetato,

unica salvezza dal paesaggio morto.

I passi, appesantiti dal passato,

formarono una scia sulla spiaggia,

guidati dalla bussola del destino.

Mai credetti che fu poco saggia

la sofferta decisione del cammino:

ogni passo fu una lancia nel costato

affinché mi avvicinassi all’obiettivo,

ma tutto ciò quanto mi è costato?

Fu l’amore che mi rese anaffettivo.

Oltre ai miei, altri passi apparvero

nella sabbia dorata di quel mattino,

una donna vestita di bianco velo

sedeva solitaria sulla riva.

Teneva in grembo dei fiori appassiti,

simbolo che dei suoi errori fu recidiva.

La guardai da lontano con occhi attoniti,

pareva in simbiosi con la terra stessa

condividendone le passioni e il dolore.

D’improvviso si voltò, mi guardò perplessa:

di lei mi colpì il suo puro candore

che nascondeva forza e rabbia funesta.

Non ebbi il coraggio per parlare.

Mi rivolse la parola e, con voce mesta,

mi chiese cosa le potessi dare.

Le parole mi si bloccarono prima di uscire,

la mente mi si annebbiò da quella visione,

le gambe tremarono, pronte a fuggire:

per poco non caddi in presa all’agitazione.

Le risposi, a voce bassa: “Il sangue dalle vene,

se solo tu fossi disposta a chiederlo.”

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