L’Universitrash – Digitale VS cartaceo
– di NonSonoIo
La modernità sta uccidendo il romanticismo, lentamente ma inesorabilmente. Ogni volta che qualcuno preme like su un post, una Amelie a Parigi muore. Ogni volta che qualcuno fa swipe su Tinder, il giovane Werther si rigira nella tomba. Pensateci bene la prossima volta che spotterete qualcuno.
Non intendiamo qui il romanticismo nel senso di amore romantico, cioè la degenerazione moderna dell’amore platonico e stilnovistico, causa del fatturato annuo dei Baci perugina e dell’evasione fiscale di venditori di rose abusivi – nonché di terapisti di coppia, sessuologi e divorzisti. Piuttosto ci rifacciamo alla corrente del romanticismo sviluppatosi in Europa verso la fine del XVIII secolo. L’uomo romantico, contrapponendosi al razionalismo, traeva forza ed ispirazione dalla sua interiorità e soggettività, paradossalmente non chiudendosi all’interno della sua pur consapevole dimensione limitata e finita, bensì aspirando a raggiungere vette spirituali come l’assoluto e l’infinito. Il romantico era mosso da forti sentimenti, sia positivi che negativi, tra cui anche melanconia e Sehnsucht, quell’anelare che strugge l’animo.
Queste grandi emozioni sembrano non avere spazio nella contemporaneità, soffocate da una grande massa borghese, che vive la sua monotonia quotidiana scandita da routine e cullata da un tiepido sentimento di benessere e comodità.
Tuttavia quell’anelare atavico ed antico rimane sepolto nei nostri animi come un fiume sotterraneo. Erode la superficie e cerca una via di uscita, che spesso trova in cazzate, in cui intravede quel mitico passato, fatto di grandi gesta e di grandi rinunce, mai vissuto, che tutti immaginiamo faccia così intimamente parte di noi. Questo desiderio quindi viene appagato spesso dal VINTAGE.
Come si fa a sapere se una persona è una degli ultimi romantici rimasti e se è appassionata del vintage? Beh, si riconosce subito ma per comodità espositiva ho stilato dieci punticini comodi comodi.
- nooo, io non scarico musica illegalmente, io compro i cd dei miei artisti al negozio di dischi.
- oddio, guarda ho trovato il vinile dei Beatles che cercavo da anni! Lo aggiungerò alla mia collezione assieme a quello dei Pink Floyd
- Hai visto quel negozio carino di vestiti usati che hanno aperto in centro? Ho fatto un affarone: questa gonna l’ho comprata in sconto a 80 euro
- io odio le discoteche, preferisco le serate passate con gli amici a suonare la chitarra attorno ad un fuoco
- adoro De André
- non hai mai visto nessun film di Fellini? Devi assolutamente rimediare
- Facebook? No, io non ho facebook, se vuoi ti do il mio numero di telefono, se mi chiami tra le 16-21 mi trovi ancora a casa
- io gli appunti non li prendo al pc, è troppo scomodo, non sono abituato
- quando si giravano i film in pellicola era molto meglio
- Whatsapp secondo me ha rovinato la nostra società. Odio vedere tutti i miei coetanei che invece di incontrarsi a chiacchierare, passano il tempo a messaggiare. Io preferisco scrivere delle lettere. Mi danno il tempo di assaporare e ponderare ogni parola, che scelgo con cura ed attenzione.
- ti piace la mia nuova Polaroid?
- Baudelaire è il mio poeta preferito.
- i kindle? No, io odio la tecnologia. Quando leggo mi piace sentire il libro fisicamente, poterne accarezzare le pagine e sentirne il profumo.
Grazie a questa comodissima lista stile Superuovo, mi sono riconosciuta come parte attiva di questa categoria. Un po’ anche voi, ne sono sicura. In fondo tutti siamo un po’ dei romantici. Per assecondare questo vostro lato, noi dell’Universitario siamo usciti con la versione cartecea. Potrete sfogliarla, annusarla, accarezzarla, assaporarne l’odore, il sapore… A noi farebbe piacere che voi la leggeste e che vi piacesse. Perché in fondo, digitale o analogico, cartaceo o ebook, non importa… L’importante non sono le dim… ehm, l’importante non è il formato ma il contenuto.