I’m voting but who? Ecco com’è andato il dibattito tra i candidati
Sono imminenti le elezioni europee del 26 maggio, che determineranno per i prossimi 5 anni gli
schieramenti politici al Parlamento Europeo. L’Universitario, UDU e JEF hanno quindi deciso di organizzare l’incontro “I’m voting but who?”, un dibattito tra 8 rappresentanti dei principali partiti della circoscrizione del Nord-Est, volto ad informare gli studenti e la cittadinanza sulle proposte e ideologie dei diversi programmi elettorali.
I presenti in aula erano: Matteo Segatta per La Sinistra; Antonio Calò e Roberto Battiston per il Partito Democratico; Chiara Bertogalli per Europa Verde; Federica Sabbati per +Europa; Francesca Gerosa per Fratelli d’Italia; Cristiano Zanella per il Movimento 5 Stelle. Per Forza Italia e Lega non erano presenti dei candidati della circoscrizione, bensì rispettivamente il coordinatore provinciale del partito Maurizio Perego e Martina Loss, candidata alle elezioni suppletive della Camera dei Deputati nel seggio di Trento.
In quasi tre ore di acceso dibattito sono state poste tre domande ai candidati, selezionate dagli organizzatori e riguardanti immigrazione, ambiente e sviluppo tecnologico, più due tra quelle poste dal pubblico.
Siete d’accordo con il contenuto del Trattato di Dublino, il quale prevede che “la nazione di arrivo del migrante si deve addossare gli oneri che lo riguardano”, o siete a favore di una riforma di quest’ultimo? Se siete a favore di una riforma, come lo riformereste?
Non ci sono dubbi per i candidati di Lega e FdI: maggiore responsabilità dell’Unione Europea, formando accordi internazionali e dando aiuti concreti. Inoltre entrambi condannano l’immigrazione clandestina. Le politiche fino ad ora perseguite sono state un fallimento, secondo il candidato del M5S, che propone un’equa redistribuzione dei migranti e una maggiore cooperazione. Proprio quest’obbligo di redistribuzione dovrebbe essere inserito nel Trattato di Dublino, secondo Perego. La candidata di +Europa chiede una maggiore coerenza e cooperazione in Parlamento, evitando falsa propaganda e allarmismi. Bertogalli parla anche dei cambiamenti climatici come motivo di migrazione e invoca la chiusura delle esportazioni di armi ai paesi del terzo mondo. Anche secondo Calò, candidato per il PD, vanno meglio compresi i motivi delle migrazioni e chiede più tolleranza, sia sociale che economica. Infine, il candidato de La Sinistra condanna le politiche economiche “neocoloniali” e propone una modifica del Trattato per implementare un diritto d’asilo europeo e non più nazionale.
Negli ultimi mesi il tema dei cambiamenti climatici domina nelle pagine di attualità, non solo nel senso della sensibilizzazione, ma anche per la negazione del fenomeno. Quale strategia proponete per la sostenibilità dell’economia europea e la transizione energetica, anche sul piano internazionale?
Parlando di tematiche ambientali, tutti i candidati, seppur con visioni differenti, concordano sull’importanza della tematica e su un maggiore rispetto ambientale. Segatta propone un cambiamento del modello economico, virando verso uno più sostenibile. Concorda anche il PD, che chiede inoltre più tutele per l’agricoltura. Per i Verdi la lotta al cambiamento climatico è l’essenza stessa del movimento e il cambiamento verso un’economia green va attuato a partire dall’individuo. Per +Europa sarebbe opportuno inserire in costituzione una “equità intergenerazionale”, un parametro per cui le leggi, soprattutto ambientali, verrebbero pensate per salvaguardare le generazioni future. Fratelli d’Italia sostiene che le politiche ambientali andrebbero riformulate per non ricadere sulle spalle della gente, mentre il segretario forzista incentra il suo intervento sulle abitudini legate al consumo, che andrebbero assolutamente cambiate. Migliorare le politiche locali di riciclaggio e energia, secondo l’esponente del M5S, mentre per l’esponente leghista si deve conciliare produttività e rispetto per l’ambiente.
Lo sviluppo della tecnologia, soprattutto nel campo dell’automazione e dell’intelligenza artificiale, ha posto le basi della quarta rivoluzione industriale e sta già imponendo i suoi effetti su tutta la società. Quale dovrebbe essere, secondo voi, la strategia che il prossimo Parlamento Europeo si troverà a discutere?
Secondo Martina Loss della Lega l’Unione Europea deve agire e imporsi per regolamentare il settore del digitale. Il candidato pentastellato parla di un reddito di cittadinanza e un salario minimo a livello europeo per tutte quelle persone che perderanno il proprio posto di lavoro in futuro a causa dell’automazione. Anche secondo Fratelli d’Italia la logica della rivoluzione tecnologica deve incentrarsi sulla qualità della vita delle persone, con il rispetto della sostenibilità sociale ed ambientale. Perego di Forza Italia parla invece di “switch-off”: la transizione al digitale che deve riguardare tutti gli strati della popolazione. Secondo la candidata di +Europa la digitalizzazione deve iniziare già a scuola e il mercato del digitale dovrebbe essere meglio gestito. La candidata dei Verdi pone ancora l’accento sulla sostenibilità ambientale anche nelle nuove tecnologie. Battiston, candidato del PD che a partire da questa domanda sostituisce Calò, parla di una maggiore e necessaria collaborazione tra i paesi europei per la ricerca e la transizione verso l’economia sostenibile, che porterà moltissimi nuovi posti di lavoro. Infine, Matteo Segatta de La Sinistra propone investimenti in ricerca e tecnologie open source e auspica una riduzione delle ore di lavoro a parità di salario.
Il dibattito è poi continuato con le domande del pubblico, parlando di diritti civili, soprattutto delle coppie omosessuali. In linea con l’ideologia di partito, FdI e Lega hanno ribadito l’importanza della famiglia tradizionale, mentre gli altri candidati hanno espresso una posizione più tollerante e liberale.
L’evento ha accolto più di 300 persone nell’auditorium, confermando una straordinaria affluenza di studenti e non. Al pubblico è stato chiesto infine di esprimere una propria preferenza online per uno degli otto candidati. Le preferenze sono state nette, premiando +Europa e i candidati di sinistra.