Cos’è il «sindaco della notte», perché a Trento
La vita notturna attualmente non è coperta da nessuna figura specifica. Le competenze dei diversi assessori comunali la coinvolgono in maniera tangente e non definita. De facto risulta essere una zona grigia.
Esiste un assessore comunale alla Cultura, Corrado Bungaro, e uno al Turismo, Roberto Stanchina. Si occupano rispettivamente di offerta artistica, culturale e musicale, di gestione del turismo e sviluppo commerciale. Ma né loro, né il sindaco Alessandro Andreatta, né la polizia municipale (che è bene che si concentri sull’ordine pubblico) hanno le competenze e le deleghe per occuparsi di vita notturna a 360°. Questo problema è stato affrontato da altre città d’Europa – come Amsterdam, Parigi, Berlino – istituendo la figura del Sindaco della Notte, chiamato anche Night Czar, Pierrot de la Nuit o Night Mayor, il quale coordina esercenti, amministrazione e cittadini nella gestione della “vita notturna”. Un mediatore sociale che abbia la supervisione sull’ordine pubblico (attento alle istanze e dei residenti e dei fruitori della vita notturna), sull’offerta musicale e sugli eventi culturali.
Alle volte il Sindaco della Notte è una carica elettiva (vari candidati, promesse, campagna elettorale ed elezione), in altri casi è nominato dal sindaco in carica della città.
Il Comune di Trento ha deciso di accogliere la proposta del Consiglio degli Studenti e della Consulta, quindi di discuterne le caratteristiche. Chi, cosa, come, perché. Abbiamo chiesto al Presidente del Consiglio degli Studenti Edoardo Meneghini se ci siano state difficoltà nel proporre una figura del genere alle istituzioni tridentine, che di norma trattano la movida notturna (e la massiccia presenza di studenti in generale) in maniera schizofrenica, lodandone i benefici sull’economia e al contempo demonizzandone le implicazioni sulle abitudini sociali dei residenti e sull’utilizzo degli spazi cittadini. «La proposta risulta sicuramente stravagante per le abitudini di Trento – ma è stata accolta: le istituzioni cittadine stanno lavorando per normare la figura del Sindaco della Notte e, nel mentre, consultano gli organi universitari» i quali hanno il “polso” di una parte importante dei fruitori della notte, gli studenti universitari.
Il tridentino capoluogo, oltre ad essere città universitaria, è un borgo molto ambizioso, ricco di risorse (economiche e umane). Non c’è dubbio che abbia la possibilità e le energie per fare da esempio per molte altre città italiane, che stanno “incubando” l’idea d’istituire il Sindaco della Notte ma non sanno come fare.