Il «sindaco della notte» e le altre proposte degli studenti al Comune
C’è stata un’apertura da parte del Sindaco Alessandro Andreatta per quanto riguarda le proposte della Consulta e del Consiglio di Ateneo, tra le quali quella che salta più all’occhio è quella del «Sindaco della Notte» (trovate la definizione di questa figura nell’articolo Cos’è il «sindaco della notte», perché a Trento).
Ma quali sono le proposte degli studenti?
Andrea Santoni, membro della Consulta di UNITiN, ci spiega che le proposte avanzate per il momento sono un “sindaco” che si occupi della vita notturna di Trento, introduzione di bus notturni a chiamata, modifica del regolamento della Consulta degli Studenti, orinatoi pubblici, borse di studio per tesi di laurea che approfondiscono il rapporto tra studenti e città. Altre sono ancora in cantiere.
Orinatoi pubblici
Per la questione degli orinatoi, abbiamo chiesto direttamente a colui che ha proposto l’idea, il membro della Consulta di UDU Trento, Alessandro Bignardi. «Abbiamo proposto l’idea di porre degli orinatoi pubblici nelle vie della vita notturna, “alla parigina”, con filtraggio naturale così da ridurre l’impatto ambientale. Si parla di 10 mila euro, ma è ancora tutto da approvare. Il modello è quello di altre città, in particolare quello del comune di Vancouver, dove il progetto è stato sviluppato da alcuni universitari con l’aiuto di un docente. La discussione sugli orinatoi si muoverà anche verso soluzioni più comode per le ragazze, ma i primi orinatoi “alla parigina” aiuterebbero sicuramente a sfoltire la coda notturna nei locali. Il comune di Trento potrebbe preferire la costruzione di veri e propri bagni pubblici, ma in quel caso 10 mila euro non basterebbero e sarebbero più complessi da pulire. Un’altra opzione sarebbe dare un incentivo agli esercenti (e piccole tasse a coloro che decidono di non aderire) in cambio della disponibilità a far utilizzare il loro bagno anche senza consumazione».
Il Sindaco della Notte
Secondo Alessandro Andreatta l’idea di istituire una figura di coordinamento per le attività notturne è importante, anche se si occupano in maniera tangente di attività notturne l’assessore comunale alla Cultura, Corrado Bungaro, quello al Turismo, Roberto Stanchina, e la vice-sindaca Maria Chiara Franzoia. Inoltre secondo il sindaco Trento non dovrebbe confrontarsi con Parigi e Berlino (grandi città, anche universitarie, che hanno già adottato la figura del Sindaco della Notte, seppur nel caso della capitale tedesca limitatamente ad alcuni rioni n.d.r.); eppure Trento è proprio una realtà che, vista la dimensione territoriale contenuta e la massiccia presenza di giovani studenti (che, ricordiamo, portano con loro 21 milioni di euro all’anno, e per la maggior parte hanno la sola rappresentanza delle istituzioni universitarie), sarebbe in grado di gestire e avrebbe bisogno di una figura del genere.
I bus a chiamata notturna
Una particolare richiesta riguarda l’istituzione del “bus a chiamata”, cioè autobus posti in specifiche zone della città, ad esempio lungo la tratta Sanbàpolis – piazza Fiera o San Pio X, che siano disponibili su chiamata, anche durante la notte. Tale bus costerebbe ragionevolmente più del normale (o quantomeno questo suggeriscono le esperienze in altre città come Firenze, dove una corsa costa 4,00 euro invece che 2,00), ma risulterebbe utile a chi deve percorrere lunghe tratte dopo aver fatto serata o una giornata molto stancante. Si tratterebbe peraltro di una riscossa dei mezzi pubblici rispetto ai privati (non solo macchine, ma anche taxi, i quali non prendono a bordo più gente di uno o due clienti), in una città dove già sono mediamente efficienti.
Modifiche al regolamento della Consulta degli Studenti
Sembra un controsenso, ma è così: attualmente la Consulta degli studenti non ha un ruolo formalmente “consultivo”, ossia il Comune e gli assessorati “non sono tenuti” ad incontrare gli studenti – mandati in Consulta per rappresentare gli studenti, in gran parte universitari fuorisede, quindi privi di rappresentanza territoriale – per ascoltare le loro proposte e prendere atto delle loro opinioni. Quindi accade che si tengano riunioni con cadenza casuale, sparsa e spesso molto diradata. La proposta è questa: che il Comune sia tenuto quantomeno a sentire il parere della Consulta quando si occupa di istruzione, spazi scolastici o universitari e vita studentesca (come nel caso del «sindaco della notte»).