Un primo passo per l’Università Sostenibile
Università Sostenibile è il nuovo progetto di sostenibilità ambientale de l’Universitario, per quanto riguarda carta riciclata e non solo, che sta gradualmente coinvolgendo tutto il mondo associazionistico e l’Università di Trento. Il nostro ultimo numero cartaceo è stato il primo esperimento: perché non adottare criteri di sostenibilità nella stampa di riviste e pubblicità cartacea per tutti gli eventi che vengono organizzati in Università o dall’Università?
• di Lorena Bisignano e Francesco Desimine
l’Universitario ha strutturato la sua azione su due “binari” paralleli e scelto di adottare una specifica tipologia di carta riciclata certificata. Trattasi in particolare di una carta riciclata, riciclabile e biodegradabile, ma non solo. È importante sottolineare che, a differenza di materiali come l’alluminio, riciclabili quasi del tutto, non vale lo stesso per la carta, il cui trattamento chimico influisce notevolmente sulle possibilità di riutilizzo della medesima – basti pensare alla carta degli scontrini, i cui componenti chimici ne inibiscono il riciclo. La carta che abbiamo scelto gode di quattro certificazioni, che sintetizzando garantiscono che essa non sia stata trattata chimicamente (quindi aumenta la percentuale di materia riciclabile), sia composta da fibre riciclate selezionate e provenga da foreste gestite in maniera sostenibile. Quest’ultima certificazione, in particolare, attesta che le foreste di provenienza della carta siano gestite legalmente e in modo da mantenerne intatte biodiversità, produttività, capacità di rinnovazione, vitalità e potenzialità di adempiere a rilevanti funzioni ecologiche, economiche e sociali. Gestione sostenibile vuol dire anche tutelare gli ecosistemi rilevanti e far sì che i tagli conseguano a interventi responsabili.
L’iniziativa è partita da l’Universitario, che ha deciso di rendere il proprio operato più ecosostenibile, ma si è deciso di coinvolgere quante più associazioni universitarie possibile. Molte di queste si sono rese subito disponibili ad adottare la carta certificata, oltre che a non dare una bottiglia d’acqua in plastica a relatore in occasione delle conferenze e utilizzare bicchieri biodegradabili agli aperitivi. Ad oggi hanno deciso di aderire alla “rete” di Università Sostenibile Sanbaradio, UDU Trento, UNITiN, SAU (Sostenibilità Ambientale Universitari), AIESEC, ALI (Associazione Libere Idee), ASI Leonardo, ELSA Trento, Giovani Europei Trento (JEF Trento) e JeTN (Junior Enterprise Trento). L’obiettivo è ridurre l’impatto ambientale legato alle attività di pubblicità e di organizzazione d’eventi. Il lavoro è, inoltre, svolto in stretta collaborazione con il delegato alla sostenibilità ambientale, il professor Marco Ragazzi, e alcuni esponenti del Consiglio degli Studenti, quali Alberto Mengo e Edoardo Meneghini, e rappresentanti presenti in Commissione Cultura, come Alberto Fallucca.
Tuttavia vi è un “ma”. Le associazioni godono di un finanziamento da parte dell’Università per le loro attività, ottenuto tramite il bando della Commissione Cultura (composta da alcuni rappresentanti degli studenti, professori, Opera Universitaria e Ateneo). Esso prevede un massimale per la pubblicità di 80,00€ – comprendente sia quella cartacea sia quella online. Pur essendo la carta riciclata un importante passo verso una gestione sostenibile delle risorse, bisogna tenerne in conto i costi. La carta certificata è circa il 10% più cara della normale carta. Per questa ragione il delegato dell’Ateneo per la sostenibilità Ragazzi ha proposto eco-bonus, che coprirebbe il maggiore costo della carta certificata e fungerebbe da incentivo per il suo impiego (ad esempio, il 20% in più). Introdurre l’opzione “eco-bonus” richiederà presentare la proposta alla suddetta Commissione Cultura attraverso i rappresentanti degli studenti, i quali, come detto, collaborano con l’Universitario e appoggiano l’iniziativa Università Sostenibile.
Le possibilità al momento sono due: la prima uno scorporo della voce di spesa in pubblicità online e pubblicità cartacea – su quest’ultima opererebbe l’eco-bonus. La seconda, più papabile, contempla la possibilità che siano le associazioni stesse, in sede di presentazione del bando, a indicare quanto del massimale di 80,00€ esse intendano spendere per la pubblicità cartacea in carta certificata. Sulla base di quest’indicazione potrà calcolarsi il relativo eco-bonus.
Il primo “binario” di Università Sostenibile, al di là della copertura dei costi, è indirizzato alla firma di una lettera di intenti da presentare al Rettore, agli organi di Ateneo e alle istituzioni cittadine per renderli informati della decisione, chiederne l’appoggio e incentivare politiche affini. L’impegno riguarda l’utilizzo della carta riciclata prima ancora che il bando di finanziamento e il massimale vengano eventualmente modificati.
Inoltre, in virtù degli impegni assunti, le associazioni aderenti ad Università Sostenibile dovranno evitare di dare a ciascun relatore una bottiglietta d’acqua in plastica, mentre in occasione di aperitivi si impegnano ad utilizzare bicchieri biodegradabili – quest’ultima iniziativa verrà, peraltro, proposta anche agli esercenti del centro di Trento.
Il progetto, però, è ambizioso e non vuole coinvolgere solo le associazioni, ma anche l’Università. Questo il secondo binario: fare in modo che l’Università adotti la carta certificata rispetto a quella attualmente impiegata. Ovviamente, questo incide sulla spesa generale dell’istituzione universitaria (quest’anno sta preparando le spese per il biennio 2021/2022 e la carta influisce per diverse migliaia di euro). La questione già complessa coinvolge anche le stampanti che utilizzeranno la carta: ci è stato detto tra l’altro che al momento non esiste un censimento delle stampanti presenti nei Dipartimenti UNITN. Bisogna considerare che, anche se la carta certificata di norma non pone problemi di incompatibilità con le stampanti comuni, essa richiede che i toner non siano troppo diluiti se si vuole una stampa di qualità; da questo la necessità di verificare quali stampanti sono in uso nei vari Dipartimenti.
Insomma, il progetto è ambizioso e non di semplice attuazione, ma la necessità impellente di tutelare l’ambiente impone che si modifichino – più o meno radicalmente – le nostre abitudini. e che nel nostro quotidiano si abbiano maggiori accorgimenti, come ad esempio il tipo di carta da utilizzare. L’esigenza di ridurre il nostro impatto ambientale su un pianeta di cui siamo solo ospiti di passaggio prescinde da banali valutazioni monetarie, dato che in gioco è la nostra esistenza.