L’insostenibile amarezza di accuse di sensazionalismo

Tra la sera di martedì 21 aprile e la mattina del giorno successivo, l’Universitario ha pubblicato un’importante notizia riguardo alle dichiarazioni rese dal rettore dell’Università di Trento, Paolo Collini, durante un incontro in videoconferenza organizzato nel contesto del ciclo “Trentino 2060”, a cui il nostro giornale ha avuto spesso il piacere di partecipare.

Parlando di e-learning e della ripartenza dopo l’emergenza coronavirus, il rettore ha avuto modo di precisare che, data l’incertezza della situazione attuale e la prevedibile presenza di restrizioni, anche nel corso del semestre autunnale dovranno essere garantite le modalità di didattica a distanza che sono state messe in atto nel semestre in corso. Le stesse cose sono state poi reiterate in un’intervista rilasciata dal rettore all’edizione cartacea del giornale l’Adige nella giornata odierna. Riportiamo la trascrizione integrale dello scambio avvenuto nel corso della suddetta conferenza:

[rettore]: “e soprattutto sono consapevole che l’anno prossimo, nel semestre autunnale, dovremmo dare la possibilità alle persone di seguire ciò che facciamo standosene a casa, non stando qui a Trento… perché bisognerà evitare che le persone si muovano troppo, ci saranno ancora grossi problemi con i trasporti, questo è un tema che si tocca poco ma non possiamo pensare di avere il 5/ che sale a Povo la mattina… non so lei in quale dipartimento abbia…”

[intervistatrice]: “no, no, io ero di città, però comunque conosco”

[rettore]: “…andare a Povo la mattina in quelle condizioni quando noi in aula mettiamo le persone a due metri l’una dall’altra, giusto? Quindi… ci saranno un mucchio di restrizioni che non sono solo nostre, quindi sarà indispensabile dare la didattica a distanza facendo in modo che le persone rimangano, quando lo desiderano, anche nelle loro abitazioni, poi se vengono a Trento lo possono fare ma comunque devono stare a casa. E quindi stiamo studiando la possibilità di fare una convenzione per dare a tutti gli studenti- l’avevo già detto, è un po’ complicato- di dare agli studenti l’accesso a una rete 4G, a distanza, sperando che siano in una zona coperta- poi c’è qualche zona non coperta, ma lì stiamo andando veramente in posti piccoli- e quindi possono avere, se non ce l’hanno loro, la possibilità di questa cosa.”

Si tratta di affermazioni forse prevedibili ma sicuramente molto importanti: il pubblico di riferimento del nostro giornale è la comunità universitaria trentina, e nel clima di incertezza e spaesamento attuale poche cose interessano agli studenti quanto conoscere le modalità con cui proseguirà nell’immediato futuro la propria carriera accademica. Riportare le parole del rettore, indubbiamente il punto di riferimento per questo tipo di notizie in questo momento, ci sembrava pertanto doveroso, in particolar modo considerando che non sono avvenute in una sede istituzionale e avrebbero potuto pertanto non raggiungere l’intera platea studentesca. Analogamente a quanto fatto da altre testate locali abbiamo dato la notizia con un pezzo breve ed asciutto, un classico “lancio d’agenzia”. Ci siamo limitati a riportare quanto detto dalla guida del nostro ateneo: eventuali opinioni da parte dei nostri redattori potranno seguire, ma in separata sede.

Nella serata di mercoledì, l’associazione di rappresentanza studentesca UNITiN, con cui abbiamo collaborato fruttuosamente tante volte, ha pubblicato il seguente post che, dopo alcune ore, è stato modificato con la rimozione del paragrafo d’apertura:

L’associazione non ha parlato specificamente di noi, dunque non viviamo il post come un attacco ad personam (o ad pinguinum, che dir si voglia). Tuttavia, essendo stati tra i primi a dare la notizia, possiamo ritenerci parzialmente responsabili della sua diffusione, e ci tenevamo perciò a precisare una cosa: è indubbiamente vero che scrivere che non si tornerà in aula prima del 2021 equivarrebbe a stiracchiare le affermazioni del rettore. Ed infatti non è quanto abbiamo riportato. Proprio come giustamente riportato nel post qui sopra, Collini ha garantito che UniTN manterrà anche in autunno le misure straordinarie adottate per questo semestre: lo abbiamo detto chiaro e tondo, proprio all’inizio dell’articolo, come le più basilari norme del giornalismo richiedono. Non abbiamo aggiunto altro: tutto il resto sono, per riciclare l’espressione, “interpretazioni stiracchiate” del nostro post.

Dietro ad ogni articolo che pubblichiamo sul nostro sito e sui nostri social c’è il lavoro di molte persone: caporedattori, vicedirettori e direttore si assicurano che tutte le informazioni siano corrispondenti al vero e rispettose della continenza espositiva che il buon giornalismo richiede. Ma soprattutto, gran parte della fatica è fatta dai nostri collaboratori, che sono i primi ad essere alacri ed attenti nella ricerca delle fonti e nella scelta dei toni da usare. Parlare di “interpretazioni stiracchiate”, di clickbait e di sensazionalismo è prima di tutto ingeneroso nei loro confronti e del lavoro serio che svolgiamo col nostro giornale ormai da quattro anni. Pur non essendo stati chiamati in causa esplicitamente, ci è dispiaciuto leggere questo attacco, tanto infondato da sembrare puramente strumentale a promuovere un nuovo soggetto nel mondo dell’informazione studentesca trentina- notizia senz’altro positiva, ma non se tale promozione avviene screditando i mezzi già esistenti (tra cui, in particolare, la stessa Trentino 2060, che aveva già dato al rettore uno spazio per spiegare la sua visione sul futuro del nostro ateneo) con accuse generiche ed infondate.

Anche se ci piace scherzare, in realtà prendiamo con molta serietà il nostro ruolo di organo di informazione della comunità studentesca trentina. Da vicedirettore non posso quindi che criticare la formulazione infelice del post e, pur essendo contento che il paragrafo di apertura sia stato rimosso, non posso che dirmi amareggiato per lo scarso rispetto dimostrato nei confronti del lavoro e della riflessione che c’è dietro ad ogni nostro articolo e del nostro costante impegno ad operare come sempre senza secondi fini e senza tornaconti elettorali, guidati solo dalla passione per la scrittura e l’interesse a fare del buon giornalismo, al servizio della comunità degli studenti di UniTN.

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