Pillola internazionale del 23 giugno 2020
a cura di Eugenia Gastaldo e Francesco Moreschi
Bielorussia| Il 18 giugno Viktor Babaryko, accusato di essere coinvolto in reati finanziari, è stato arrestato dopo aver espresso la volontà di sfidare l’attuale presidente Aljaksandr Lukašėnka, alle prossime elezioni del 9 agosto. Il presidente bielorusso, che governa dal 1994, correrà alle elezioni di agosto per ottenere il sesto mandato, mentre nel paese aumentano le proteste contro la sua campagna di rielezione.
Stati Uniti| La Corte Suprema americana ha stabilito che l’amministrazione del governo Trump non può abolire il programma DACA adottato dal presidente Obama nel 2012. Il programma garantisce agli immigrati irregolari arrivati negli Stati Uniti con meno di 16 anni di essere immuni alle espulsioni e permette loro di ottenere un permesso si soggiorno.
Cina e India | Circa 20 soldati indiani sono stati uccisi da forze militari cinesi durante degli scontri avvenuti nella regione del Ladakh, territorio indiano sul confine con la Cina tra i monti dell’Himalaya. Ashok K. Kantha, ex ambasciatore indiano in Cina, ha commentato l’accaduto «questa escalation è seria, non penso sia solo un incidente locale: il comportamento cinese è più aggressivo questa volta». Gli scontri sono stati i più gravi nella regione dal 1975; la Cina al momento non ha ancora commentato le dichiarazioni del governo Indiano.
Corea | La Corea del Nord ha fatto esplodere l’ufficio di collegamento inter-coreano, un edificio che serviva a favorire gli incontri bilaterali tra i rappresentanti delle due Coree situato nella città di Kaesong, sul confine. Il ministro dell’Unificazione sudcoreano, Kim Yeon-Chul, ha rassegnato le sue dimissioni al presidente Moon Jae-In, assumendosi la responsabilità del peggioramento dei rapporti. Mercoledì l’esercito nordcoreano ha minacciato nuove manovre militari e ha ripristinato le postazioni di polizia che erano state smantellate vicino alla zona demilitarizzata.