Apple e Amazon nel mirino dell’Antitrust

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha dato avvio a un’istruttoria nei confronti dei noti gruppi Apple e Amazon; la prima ispezione si è svolta il 22 luglio nelle sedi delle loro filiali italiane.
Apple è produttore e venditore di prodotti elettronici nell’ambito del commercio fisico e online attraverso i propri siti. Inoltre i suoi prodotti sono distribuiti attraverso una rete di rivenditori, definiti “autorizzati” qualora aderiscano a uno dei programmi ufficiali di vendita a marchio mela, e “non autorizzati” se non fanno parte di questa rete, approvvigionandosi da grossisti del settore. Amazon, per quanto qui rileva, è attiva come autonomo venditore di prodotti elettronici e nei servizi di intermediazione nelle vendite online.

Il procedimento è legato alla segnalazione di un privato, che ha denunciato un accordo commerciale intercorso tra i due giganti: Amazon avrebbe aderito alla rete dei rivenditori ufficiali di Apple e in cambio avrebbe escluso i rivenditori “non autorizzati” dal suo servizio di intermediazione nel commercio online. L’intesa riguarderebbe in particolare i prodotti Apple Beats.

L’accordo non è ancora stato accertato, ma l’analisi svolta dall’AGCM ne sottolinea i possibili risvolti illeciti rispetto alle norme sulla concorrenza contenute nei Trattati Europei. Queste sanzionano le condotte distorsive- anche solo potenzialmente- della concorrenza nel mercato interno all’Unione Europea, di intesa tra le imprese, di abuso di posizione dominante nel mercato e di concentrazione tra imprese finalizzata ad acquisire posizione dominante nel mercato. 

Apple e Amazon sono le due società leader all’interno del mercato online dei prodotti elettronici. Questo ha una portata prettamente nazionale, visto che i consumatori del Bel Paese tendono a preferire siti italiani, per ragioni legate al costo e ai tempi di spedizione. Il loro fatturato nel settore tocca cifre astronomiche: solo in Italia si parla di 287 milioni per la prima e di 1,163 miliardi per la seconda. Amazon è anche la prima impresa in Italia per i servizi di intermediazione online.

Secondo l’Autorità, un accordo come quello segnalato, in simili condizioni, porrebbe restrizioni all’accesso al mercato da parte dei rivenditori non aderenti ai programmi ufficiali Apple. Gli effetti sono anche più gravi se si considera l’attuale contesto: il covid19 ha comportato per un certo periodo di tempo la chiusura dei punti vendita fisici e molti hanno spostato i propri acquisti online. Le difficoltà di trovare sbocchi farebbero anche diminuire la pressione competitiva sul prezzo dei prodotti Apple e Beats. Anche il commercio tra gli Stati europei ne risentirebbe, visto che, potenzialmente, un operatore ben potrebbe rivolgersi anche ai consumatori oltre confine.  

Le due imprese hanno rilasciato dichiarazioni che lasciavano intendere una certa buona volontà a collaborare con le autorità, ma Apple ha sottolineato anche l’importanza del lavoro svolto con Amazon al fine di garantire la genuinità del prodotto. Si tratta in ogni caso di fatti ancora in via di accertamento, e non resta che attendere l’esito delle indagini.  

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