Il “paradosso nordico” che non credevi
A differenza di quello che si potrebbe pensare, i paesi del nord Europa registrano il più alto tasso di violenza di genere. Non a caso, il fatto è conosciuto come “paradosso nordico”.
Facciamo un passo indietro: la violenza di genere, qui intesa come “violenza fisica, sessuale, stalking e aggressione psicologica da un qualsiasi partner e/o non-partner”, è un fenomeno tristemente diffuso in tutto il mondo. Parlando in termini di stereotipi, questo tipo di violenza è per lo più associato a paesi con una forte cultura patriarcale e considerando gli incredibili traguardi sociali dei paesi nordici (vedi Finlandia, Norvegia e Paesi Bassi che decretarono il suffragio universale ancor prima degli anni ’20) non verrebbe sicuramente spontaneo associarli a dilaganti discriminazioni. Ciononostante, un rapporto della FRA (l’agenzia per i diritti fondamentali dell’Unione Europea) del 2014 ha evidenziato come in Svezia e Finlandia la percentuale di vittime di violenza fisica o sessuale nell’età adulta sia spaventosamente alta– rispettivamente 46% e 47%, cifre che vanno ben al di sopra della media europea (28%) e che in ogni caso non sembrano aver minimamente toccato l’opinione pubblica, poiché lo stesso anno i due stati venivano classificati tra i primi al mondo dal World Economic Forum (WEF) nella categoria Global Gender Gap Report.
A rendere lo scenario ancora più curioso sono i paesi additati come “maschilisti”, quali Italia, Portogallo e Spagna: qui le percentuali sono persino sotto la media europea, con un 27% italiano, 24% portoghese e 22% spagnolo. A questo punto è naturale chiedersi: come mai i paesi che più si propongono di rispettare la diversità di genere presentano dati così in contrasto con la loro politica? Come si può spiegare questo fenomeno?
Il “paradosso nordico” non ha ancora una risposta ufficiale. Questo caso è infatti tanto sconcertante quanto sconosciuto: poche ricerche sono state condotte in merito, ma (spiega la Harvard Political Rewiew) una tra le più recenti, con a capo Enrique Gracia (ndr. professore di psicologia sociale all’Università di Valencia) e Juan Merlo (ndr. docente di epidemiologia sociale all’Università di Lund), lascia intuire come la comprensione del paradosso possa essere di grande aiuto nella risoluzione e prevenzione della violenza di genere.
Le ipotesi sono molteplici: a cominciare dal semplicistico abuso d’alcool fino a risposte più complesse, quali l’idea che probabilmente nei paesi nordici molte più donne denuncino le violenze subite rispetto a quante lo facciano in paesi come l’Italia (supposizione che perlomeno dal versante italiano viene confermata dall’Istat).
C’è anche poi l’ipotesi secondo la quale la tanto decantata modernità nordica sia solo un mito, che la cultura patriarcale sia alla fine omogeneamente diffusa in tutta Europa. Lucas Gottzen (ndr. ricercatore dell’Università di Linköping) racconta alla Harvard Political Review come negli anni Settanta gli uomini svedesi non usufruirono subito delle leggi sul congedo parentale una volta approvate. Il ricercatore conferma: «erano guardati dall’alto in basso. Non erano visti come uomini veri». Questo pregiudizio pare essere stato sdoganato nei “soli” anni Novanta.
Un’altra interessante considerazione proviene da quanto pericolosa la violenza sessuale sia percepita nei diversi paesi: il 90% delle donne italiane sostiene che la violenza sessuale sia un problema dilagante, quando gli episodi registrati della sola violenza fisica non arrivino al 20%.
In Finlandia invece, meno del 70% delle donne ritiene la violenza sessuale un problema comune, a fronte di una situazione di gran lunga al di sopra della media europea.
La violenza sessuale sembra essere un ostinato tarlo comune ad ogni paese, a prescindere dal progresso economico e sociale. Più attiviste suggeriscono un vecchio proverbio, che ora più che mai sembra essere la strada da percorrere: “l’unione fa la forza”, perché femminista è “chiunque riconosca uguaglianza e piena umanità in donne e uomini” (Gloria Steinem ndr. scrittrice, giornalista ed attivista statunitense)
SITOGRAFIA:
https://fra.europa.eu/sites/default/files/fra-2014-vaw-survey-at-a-glance-oct14_en.pdf
http://www3.weforum.org/docs/WEF_GGGR_2020.pdf
https://www.ilpost.it/2018/04/15/paradosso-nordico-donne-genere/
https://www.istitutobeck.com/beck-news/paradosso-nordico
https://www.istat.it/it/violenza-sulle-donne/il-fenomeno/violenza-dentro-e-fuori-la-famiglia/consapevolezza-e-uscita-dalla-violenza
https://it.wikipedia.org/wiki/Suffragio_femminile#Storia_del_suffragio_nei_diversi_continenti