“L’ambiente esterno, sia naturale che urbano, è comunque specchio di sensazioni umane e serve da pretesto per spiegare le emozioni. Anche la deformazione dei corpi ha lo stesso fine”
(Valeria Porta, in arte Salgaja)

Questa citazione è dell’illustratrice e vignettista Salgaja, le cui opere sono state esposte durante l’Uman Festival dal 19 ottobre nello Spazio Virgolette, luogo adiacente alla libreria indipendente “due punti” di Trento.

Salgaja nasce a Treviso dove negli anni dell’adolescenza frequenta il liceo artistico. Una volta concluse le superiori, si dirige a Bologna dove frequenta un corso di illustrazione e fumetto presso l’Accademia di Belle Arti. Al momento lavora come illustratrice ed è attiva nel mondo del fumetto autoprodotto italiano.
Con le vignette da lei selezionate, nella mostra allestita in occasione dell’Uman Festival, Salgaja ci illustra scene di realtà quotidiana, rappresentando non solo i momenti in cui proviamo angoscia e vergogna, ma anche la stanchezza e l’alienazione della realtà circostante ed esterna a noi. Un ulteriore tema è quello dell’ambiente urbano, in contrasto con quello dove regna la natura, percepita come un’entità forte e cruda rispetto all’essere umano.

Questa esposizione è stata inclusa nel festival in quanto il tema di quest’ultimo era “Germogli“. In primo luogo, infatti, l’arte di Salgaja ha permesso una rinascita a livello comunicativo: l’utilizzo di piattaforme digitali ha aperto la realtà del fumetto anche a persone che non ne erano a conoscenza o che non avevano mai approfondito questo genere. Inoltre, le tematiche affrontate dall’artista ruotano intorno a quella della salute mentale, argomento la cui rilevanza è poco riconosciuta dalle istituzioni, nonostante le crescenti incertezze vissute dalla nostra generazione.

Federica Capitani

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