L’Universitario ci tiene ad avvisare che le persone intervistate esprimono innanzitutto la loro personale opinione sull’esperienza fatta. Considerazioni riguardo, ad esempio, una stessa città possono infatti divergere abbastanza da persona a persona. Pertanto, si invita a prendere tali interviste come suggerimenti e impressioni personali, piuttosto che come fedeli fotografie dell’esperienza.

Nome e cognome: Chiara Bifolchetti

Corso di laurea a UniTN: Laurea magistrale in Giurisprudenza

Università ospitante: Universität Passau, Passau (Germania)

Periodo accademico in cui si è svolta l’esperienza: secondo semestre del terzo anno (5 mesi)

Progetto a cui ha aderito: Erasmus +

Hai trovato posto letto in uno studentato o in un appartamento privato? Se in un appartamento, quali sono stati i criteri con cui l’hai scelto?

Ho trovato alloggio nello studentato Donau-Schwaben-Straße, che mi è stato assegnato durante il processo di compilazione della domanda di applicazione. Dal momento che l’università ospite proponeva 4 alternative di studentati diversi, era possibile esprimere una preferenza nella scelta, anche se non necessariamente questa veniva rispettata. In alternativa si poteva decidere di andare in un appartamento.

L’università è vicina al centro oppure no? Di solito come ti muovevi per andare a lezione o per la città?

Il campus universitario di Passau, grande complesso che raccoglieva tutti gli edifici quali mensa, biblioteca, sedi dei vari dipartimenti, era in centro. Tuttavia il mio studentato si trovava abbastanza lontano, ad una distanza di circa 50 min a piedi. Per questo motivo, mi muovevo sempre in autobus per andare a lezione: era comodo poiché le corse erano garantite ogni venti minuti e questo permetteva agli studenti di muoversi con facilità. Inoltre, per quanto riguarda i mezzi di trasporto, c’erano diverse convenzioni. Io sono stata fortunata perché in quel periodo ho potuto utilizzare il cosiddetto “nine euro ticket” che permetteva di viaggiare con tutti i treni regionali della Germania e i mezzi di trasporto pubblico. Un aspetto importante è che grazie alla tessera dello studente (oltre che aprire gli armadietti o pagare alla mensa) era possibile avere anche l’abbonamento ai mezzi pubblici, del valore di 87 euro.

Quali esami hai dato durante quest’esperienza nell’università ospite e in sostituzione di quali di UniTN? In termini di cfu, quanto ti sono stati riconosciuti?

A Passau ho dato 6 esami, per un totale di 30 cfu, che all’università di Trento corrispondevano a 5 esami.
–        International Environmental Law
–        EU External Relations Law (corrispondente a Diritto della sicurezza nazionale e dell’Unione Europea)
–        US Contract Law (corrispondente a introduzione al diritto anglo-americano)
–        European Trade and Investment Policy and External Trade Law + EU and US Banking and Financial Law (corrispondente a International economic law)
–        World Trade Law (corrispondente a International Commercial law)

Ci sono esami particolarmente interessanti che vuoi segnalare?

Tra i vari esami sostenuti ho trovato particolarmente interessante “European Trade and Investment Policy and External Trade Law”, poiché mi ha dato la possibilità di approfondire il diritto europeo e analizzarlo da un punto di vista peculiare, con un approccio di insegnamento diverso rispetto all’università di Trento.

Qual è stato il tuo primo impatto della città? Come la descriveresti?

Passau, sebbene piccola, è indubbiamente una città viva, dinamica, piena di cose da fare, animata; buona parte degli studenti sono internazionali e portano un grande entusiasmo, ci sono numerose iniziative, c’è sempre un posto dove andare, qualcuno da incontrare. Io l’ho vista in estate quindi ho apprezzato ancor di più l’atmosfera che c’era; spesso dico “è una Trento che ce l’ha fatta”, perché entrambe le città presentano una grande parte di popolazione composta da studenti universitari, tuttavia a Trento sembra esserci un generale irrigidimento, una tendenza a considerare gli studenti solo come qualcosa di utile perché pagano l’affitto; al contrario, a Passau vengono ampiamente integrati e coinvolti e questo lo si nota da vari aspetti, dalle diverse convenzioni universitarie alle proposte di lavoro che vengono appositamente pensate per gli studenti. Viene accolto tutto il loro spirito di iniziativa e voglia di fare e vengono proposte iniziative per cui gli studenti possano mettersi in gioco. Per quanto riguarda la prima impressione della città, inizialmente ero un po’ impaurita per il fatto che non tutti parlano inglese, quindi ho dovuto avere una minima preparazione di base di tedesco.

Quali luoghi, ludici e culturali, segnaleresti?

Essendo Passau attraversata da tre fiumi, in città sono presenti diverse spiaggette, luoghi immersi nella natura dove è bello ritrovarsi con gli amici e godersi le giornate di sole. Ci sono poi tanti spazi verdi all’interno del campus dell’università, spesso ci si trovava nel parco alla sera, a fare il barbecue e bere qualcosa tutti insieme. Per quanto riguarda i luoghi culturali non ci sono grandi attrazioni; tuttavia, volendo, si è comodi con il treno a città come Monaco e Ratisbona.

Come valuti il costo della vita in quella città? L’ammontare della borsa di studio è stato sufficiente?

In generale il costo della vita in Germania è un po’ più alto rispetto all’Italia, ma non è poi così esageratamente superiore rispetto a quello di Trento: ad esempio, per quanto riguarda i supermercati i prezzi erano pressoché simili all’Italia, anche se dipendeva da dove andavi, mentre per i ristoranti i prezzi erano un po’ più alti. Il costo dell’università è invece più basso rispetto all’Italia perché non ci sono tasse da pagare, ma solo un contributo amministrativo che comprende l’abbonamento ai mezzi pubblici. La borsa di studio che ho ricevuto è stata pienamente sufficiente per l’esperienza che ho vissuto.

Contatti:

Instagram @chiarabifolchetti

sofia.parrella

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