Mattoncini
di Giovani Europeisti del Trentino (GET)
Vogliamo aprire questo articolo con un viaggio un po’ proustiano – vogliamo riportare alla mente di tuttə lə lettorə le giornate passate a giocare con i Lego in mezzo al salotto di casa. In quel momento ci sentivamo un po’ delle entità creatrici, che davano forma al mondo secondo i propri gusti.
Crescendo, questa fiducia nelle nostre capacità di plasmare la realtà viene messa in dubbio fino a perdersi, ma è davvero così? Cosa sono, infatti, le idee se non tanti piccoli mattoncini impilabili l’uno sull’altro? Sono proprio esse ad essere alla base della realtà e a dare vita e forma alle cose: le idee sono alla portata di tuttə. Tuttavia, i mattoncini non si impilano da soli. Ci sono delle mani che li impilano e danno forma al loro insieme, mani che appartengono a corpi con ideali e visioni del mondo diverse. I mattoncini sono un oggetto neutro, le persone che ci giocano no. Essi possono quindi diventare ponti, ma possono anche trasformarsi in muri.
I muri sono qualcosa che separano, creano distanza e isolano, bloccano la possibilità di incontro e connessione, questo sia fisicamente che mentalmente. I muri allo stesso tempo proteggono, ci difendono da un pericolo o una minaccia, più o meno percepita a livello collettivo. Nel contesto umano i muri sono stati costruiti per vari motivi, il più delle volte però è facile vedere situazioni in cui muri sono stati eretti per paura, per odio e ignoranza, la stessa che è stata alla base di molti movimenti nel corso della storia i quali vedevano in questi muri una risposta ai propri sentimenti egoistici. La volontà di dividere le persone è spesso motivata dall’intento di controllo e manipolazione, di restringere le libertà dell’individuo, di tenerlo in gabbia e isolarlo. Gli stessi mattoni usati per costruire un muro possono però essere anche gli stessi per far sorgere ponti, ponti che legano le persone, le uniscono e le rendono più forti. C’è però una differenza sostanziale tra i due elementi: il ponte richiede un accordo tra le parti, un consenso che si raggiunge anche tramite il confronto e la discussione, mentre il muro può essere una decisione unilaterale, presa senza alcun riguardo del pensiero altrui.
Il federalismo e le idee che hanno portato alla nascita dell’Unione Europea, forniscono in questa visione il ponte metaforico che ha permesso di unire le varie nazioni del continente e creare uno spazio senza confini, di comune coesistenza. Questa nuova Europa è riuscita a garantire un periodo di pace e cooperazione fra i vari popoli europei, nonché numerose opportunità di crescita, sviluppo e stabilità, tutto questo grazie alla volontà di mantenere questi legami e non lasciare che nuovi muri sorgano. L’ascesa dei vari movimenti sovranisti e la diffusione di ideali nazionalisti in risposta alle varie crisi che l’Europa ha dovuto attraversare nel passato e che dovrà affrontare nel futuro, è un segno il quale ci dimostra che la tentazione di isolarsi e non guardare alle sfide del nostro tempo con un’ottica comunitaria e pragmatica è sempre presente, ma è proprio in questi momenti difficili che l’aiuto reciproco e l’apertura può rivelarsi la scelta migliore, anche se la più ardua.
In conclusione, sebbene un muro sembri la scelta più facile e sicura, se vogliamo continuare a vivere in un mondo caratterizzato dalle libertà di cui abbiamo finora goduto, sta a noi impilare i primi mattoncini per costruire nuovi ponti e migliorare quelli già creati, rivendicando di nuovo il nostro ruolo di modellatorə della realtà.