La Bussola del Pinguino – Israele, Filosofia
l’Universitario ci tiene ad avvisare che le persone intervistate esprimono innanzitutto la loro personale opinione sull’esperienza fatta. Considerazioni riguardo, ad esempio, una stessa città possono infatti divergere abbastanza da persona a persona. Pertanto, si invita a prendere tali interviste come suggerimenti e impressioni personali, piuttosto che come fedeli fotografie dell’esperienza.
- Corso di Studi a UniTn: Filosofia
- Università ospite: Università Ebraica di Gerusalemme (Hebrew University of Jerusalem)
- Periodo accademico in cui si è svolta l’esperienza: primo semestre del terzo anno (5 mesi)
- Progetto a cui ha aderito: Accordi Bilaterali
Hai trovato posto letto in uno studentato o in un appartamento privato? Se in un appartamento, quali sono stati i criteri con cui l’hai scelto?
Ho trovato posto nello studentato dell’università, in quanto gli alloggi privati in città hanno costi proibitivi. Questo si trova all’interno del campus universitario, a circa dieci minuti a piedi. All’interno dello studentato alloggiavo in un appartamento dotato di 5 camere singole insieme ad altri quattro studenti. L’esperienza dello studentato non mi ha soddisfatto molto. La struttura in sé era buona ma ho notato scarsa cura per gli studenti ospiti. Ad esempio, al nostro arrivo l’appartamento era molto spoglio: mancavano molti oggetti essenziali e non eravamo nemmeno stati avvertiti. Inoltre la segreteria dello studentato in generale funzionava abbastanza male.
L’università è vicina al centro oppure no? Di solito come ti muovevi per andare a lezione o per la città?
L’ateneo è organizzato in due poli: uno scientifico e uno umanistico. Quest’ultimo, quello che frequentavo io, è situato su una collina, per cui ci vogliono circa venti minuti di metro per raggiungere il centro. Ci sarebbe anche l’autobus, che funziona bene, ma lo sconsiglio per via del traffico.
Quali esami hai dato durante quest’esperienza nell’università ospite e in sostituzione di quali di UniTN? In termini di cfu, quanto ti sono stati riconosciuti?
Ho sostenuto cinque esami, convertendone quattro con due esami di Trento e uno con sei crediti a scelta:
- “Practical Hebrew for Beginners” (4 CFU) convertito in 6 crediti a scelta;
- “Culture of Conflict, the World of the Talmud” (3 CFU) convertito in “Pensiero Ebraico II” (6 CFU);
- “The Arab-Israeli Conflict: Histories and Narratives” (3 CFU), “After Nazism, the Philosophy of Identity” (3 CFU) e “The Battle over the Bible” (3 CFU), convertiti in “Storia della Filosofia dal Rinascimento all’Illuminismo” (12 CFU)
Ci sono esami particolarmente interessanti che vuoi segnalare?
Potenzialmente sarebbe possibile frequentare corsi di tutti i dipartimenti, tuttavia la calendarizzazione delle lezioni è diversa per gli studenti della Scuola Internazionale, il dipartimento che io frequentavo, per cui non ne ho avuto occasione. Suggerisco a chi dovesse partire nel secondo semestre di dare un’occhiata anche agli esami delle altre facoltà. Inoltre consiglio di seguire almeno un corso del professor Alick Isaacs, del quale ho seguito “After Nazism, the Philosophy of Identity”, che ho apprezzato veramente molto.
Qual è stato il tuo primo impatto della città? Come la descriveresti?
Il primo impatto è stato in generale buono ma con un po’ di spaesamento dovuto alla cultura molto diversa e alla nuova lingua. In breve tempo però si acquisisce una consapevolezza sempre maggiore e va tutto meglio. Col tempo l’impressione che la città mi faceva è migliorata tantissimo e me ne sono innamorato, soprattutto a livello culturale, data la commistione di culture. Personalmente ho anche avvertito la tensione presente tra queste, che è molto palpabile e nel periodo in cui ero lì stava salendo pian piano. Tuttavia la situazione diventa molto più gestibile quando la si comprende a livello culturale. Credo ci si debba abituare al fatto che lì è la normalità, tant’è che, ad esempio, c’è la leva obbligatoria e tutti hanno a che fare nel loro quotidiano con l’esercito e le guardie, anche i bambini che tornano da scuola. Personalmente però posso dire che non mi è mai capitato di evitare certi posti per paura.
Quali luoghi, ludici e culturali, segnaleresti?
Sicuramente consiglio di visitare il mercato principale, che tra l’altro si trova in una zona con molti bar carini per la sera, anche se tutto il centro in realtà è pieno di bar. Poi consiglio tantissimo la parte vecchia della città, ovvero la zona del Santo Sepolcro e il Monte degli Ulivi, su cui si possono fare delle belle escursioni. Vale la pena anche visitare il Mar Morto, in particolare la località di Ein Bokek. Infine consiglio di assaggiare un dolce palestinese chiamato Knafeh.
Come valuti il costo della vita in quella città? L’ammontare della borsa di studio è stato sufficiente?
Il costo della vita è sicuramente alto, essendo una delle città dal costo della vita più alto al mondo. Direi che costa più o meno il doppio rispetto a Trento. La borsa di studio l’ho trovata perfetta: ha coperto il costo di studentato, voli e visto.
Vuoi aggiungere qualcos’altro o dare qualche consiglio riguardo la tua esperienza?
Consiglio di non rimanere fermi e di non essere troppo legati all’università per quanto riguarda tutti gli aspetti dell’esperienza. Consiglio caldamente di visitare la Palestina e di parlare con le persone, sia israeliane sia palestinesi. La cosa migliore è approcciare con curiosità tale differenza culturale.
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