La Bussola del Pinguino – Parigi, Studi Internazionali

L’Universitario ci tiene ad avvisare che le persone intervistate esprimono innanzitutto la loro personale opinione sull’esperienza fatta. Considerazioni riguardo, ad esempio, una stessa città possono infatti divergere abbastanza da persona a persona. Pertanto, si invita a prendere tali interviste come suggerimenti e impressioni personali, piuttosto che come fedeli fotografie dell’esperienza.

Nome e cognome: Margherita Scialino

Corso di laurea a UniTN: Laurea triennale in Studi Internazionali

Università ospitante: Paris 1 Panthéon-Sorbonne

Periodo accademico in cui si è svolta l’esperienza: primo semestre del secondo anno (5 mesi)

Progetto a cui ha aderito: Erasmus+

Hai trovato posto letto in uno studentato o in un appartamento privato? Se in un appartamento, quali sono stati i criteri con cui l’hai scelto?

Trovare alloggio a Parigi è molto difficile, fortunatamente l’università ha a disposizione delle residenze chiamate “Crous”. Se ci si dichiara interessati l’ateneo propone tramite email una (e una sola) residenza ad ogni studente Erasmus e le assegna ai primi che faranno richiesta, fino a esaurimento. A me è stato assegnato un piccolo appartamento all’interno di una residenza studentesca (in cui abitavano anche studenti francesi) di circa 20 metri quadri con cucina e bagno. All’interno della residenza c’era anche una lavanderia comune. Lato negativo è l’assenza di altri spazi comuni dove fare conoscenza.

L’università è vicina al centro oppure no? Di solito come ti muovevi per andare a lezione o per la città?

Io frequentavo le lezioni all’università Paris 1 Panthéon-Sorbonne, uno dei numerosi atenei pubblici della capitale, che si trova nel quinto arrondissement, una zona quindi molto centrale. Comunque tutte le sedi dell’ateneo si trovano fra il quinto e il tredicesimo arrondissement, che sono adiacenti. Mi spostavo in metro per andare all’università perché l’appartamento era sempre in città ma a 45 minuti di distanza con i mezzi dall’ateneo: a primo impatto potrebbe sembrare molto complicato ma poi si capisce che a Parigi è normale che sia così.

Quali esami hai dato durante quest’esperienza nell’università ospite e in sostituzione di quali di UniTN? In termini di cfu, quanto ti sono stati riconosciuti?

Ho frequentato 5 corsi per un totale di 25 cfu. A Trento mi sono stati convertititi in 3 esami da 24 cfu totali più un credito che è andato nei crediti a scelta

  • “Sociologie de l’État” e “Sociologie des Organisations Politiques” (convertiti in “Sociologia delle Relazioni Internazionali”)
  • “Histoire de la Vie Politique” (convertito in “Storia delle Istituzioni Politiche”)
  • “Historie des Medias“ e “Grands Problémes Politiques“ (convertiti in “Networks and Culture“)

Inoltre ho frequentato il corso di “Méthodologie” riservato agli studenti stranieri, in cui veniva spiegato come studiare e soprattutto come redigere testi in francese, visto che lì usano una loro struttura tipica alla quale tengono molto. C’è da dire anche che alla Sorbona, date le sue dimensioni, si possono ottenere massimo 30 crediti e i corsi hanno un numero massimo di posti disponibili.

Ci sono esami particolarmente interessanti che vuoi segnalare?

Ci sarebbe stato un corso chiamato “L’Islam Politique”, che però è del secondo semestre.

Qual è stato il tuo primo impatto della città? Come la descriveresti?

Il primo impatto è stato meno traumatico del previsto. Quegli aspetti che credevo mi avrebbero messa in difficoltà, soprattutto legati alle dimensioni della metropoli, in realtà li ho vissuti con grande serenità e mi sono integrata subito. Poi ovviamente col tempo capisci che ci sono anche degli aspetti problematici da tenere in considerazione, ad esempio dei posti da evitare a certi orari ecc. Una cosa che ho apprezzato particolarmente è la grande quantità e varietà di stimoli che la città offre, alcuni dei quali anche gratuiti, come i musei, che sotto i 26 anni sono gratuiti o comunque a prezzi accessibili per gli studenti.

Col tempo poi ci si rende anche conto che in fin dei conti Parigi è molto grande ma non immensa. Una volta trovati dei punti di riferimento si riesce benissimo ad orientarsi e tutto diventa più agevole. Un’altra cosa di cui ci si rende conto col tempo è che in ogni caso, anche se si abita a tanti minuti di metro dalla facoltà, alla fine tutti devono fare i conti con gli sposamenti in metro, chi per andare a lezione, chi per andare a studiare, chi per divertirsi. È molto difficile che tutti i luoghi che si frequentano quotidianamente siano facilmente raggiungibili senza mezzi pubblici (tram, bus, metro).

Quali luoghi, ludici e culturali, segnaleresti?

Sicuramente consiglio di visitare tutti i vari musei, approfittando del fatto che siano gratuiti, specialmente il Centre Pompidou, che è anche un grande centro culturale, con anche una biblioteca e un cinema. Segnalerei anche un museo poco conosciuto al di fuori della Francia, ovvero il Musée du Quai Branly, costruito durante la presidenza di Chirac. È un museo etnologico che ospita pezzi d’arte provenienti da altri continenti. Poi consiglierei a tutti di approfittare per andare al cinema, che per gli studenti è scontato a circa 4,50€, specialmente il Luxor, che è un cinema storico, anche se si trova in un quartiere non esattamente raccomandabile. Un altro posto interessante sarebbe la Bibliothèque Nationale Française (o BNF). Per visitarla però è fortemente consigliato avere una certa padronanza della lingua perché le indicazioni sono solo in francese.

Poi consiglio di visitare il quartiere latino, soprattutto per mangiare e fare aperitivo. È pieno di ristoranti etnici da diverse parti del mondo. Poi consiglio Les Étoiles, un vecchio teatro molto bello convertito in discoteca, che è uno dei pochi posti a Parigi in cui non mettono principalmente techno, di cui Parigi ha una grande tradizione.

Come valuti il costo della vita in quella città? L’ammontare della borsa di studio è stato sufficiente?

Il costo della vita è sicuramente alto. La mia borsa di studio di 500€ era più che sufficiente per pagare l’affitto dello studentato, però da sola non basta. Il costo della vita alto si nota soprattutto quando si va a fare la spesa, i prezzi sono generalmente più alti rispetto all’Italia, con qualche eccezione.

Vuoi aggiungere qualcos’altro o dare qualche consiglio riguardo la tua esperienza?

Anche se abitare a Parigi potrebbe sembrare eccessivamente dispersivo, soprattutto per chi viene da realtà piccole, consiglio di non lasciarsi spaventare. La città, soprattutto negli ambienti universitari, è piena di gente che vuole fare conoscenza. L’esperienza nel complesso è molto formativa, soprattutto sul piano della vita quotidiana oltre che su quello accademico, anche se è possibile che non si riesca a seguire tutti i corsi che si vorrebbe, data la capienza limitata dei corsi. In ogni caso l’esperienza dell’insegnamento in un altro Paese è già di base arricchente.

Contatti: @margherita_scialino

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi