WHO WILL BE THE NEXT EUROPEAN PARLIAMENT: L’avanzata della destra radicale nell’UE
Nota editoriale: Per citare e nominare i seguenti partiti politici come partiti di destra radicale, mi sono basata sui report di ogni singolo paese redatte dal Populist, un database che offre una panoramica longitudinale delle strategie politiche e posizionamenti dei singoli partiti europei lungo la linea destra radicale- sinistra radicale e destra estrema-sinistra estrema adottate dal 1989 al 2022. Questo sistema di classificazione identifica se quest’ultimi sono anche dei partiti populisti. L’assegnazione di queste precise identità politica dello spettro politico si basa sulle caratteristiche menzionate da delle definizione accademiche
L’ ultimo report dello European Council on Foreign Relation “A crisis of one’s own: The politics of trauma in Europe’s election year”, report che ha coinvolto 11 Paesi dell’Unione Europea, tra cui l’Italia, ci illustrano una serie di previsioni sulla composizione del Parlamento Europeo. Questa previsione è costruita attorno all’impatto di cinque eventi, eventi che hanno maggiormente influenzato la direzione delle politiche attuate e quelle future dell’Unione Europea: la crisi migratoria, la crisi climatica, il Covid-19, la crisi finanziaria e la guerra in Ucraina. Inoltre, il report investiga quali tra questi cinque eventi, classificate come crisi, preoccupa maggiormente secondo l’opinione dei cittadini. Nella sezione “Political parties and the crisises tribes”, ci fornisce che all’interno degli Stati dell’Unione Europea nei quali i cittadini europei percepiscono l’immigrazione come una questione di cui le istituzioni si dovrebbero occupare, potrebbero prendere maggiori voti sono i partiti classificati di centro-destra e la destra radicale. Nella sezione “The projection of the elections”, il report ci illustra che c’è la possibilità che il Parlamento Europeo venga composto da gruppi europarlamentari composto da partiti politici composti da partiti classificati di destra radicale come ad esempio Identità e Democrazia e il Gruppo dei Conservatori e dei Riformisti. Secondo i report “A crisis of one’s own: The politics of trauma in Europe’s election year” e “A sharp right turn: A forecast for the 2024 European Parliament elections“, questa ipotetica composizione potrebbe avere degli impatti rilevanti sulla direzione e sull’implementazione riguardo politiche comuni sulla gestione dell’immigrazione e sul diritto di asilo, sulla gestione della crisi climatica e sulla guerra in Ucraina.
Negli ultimi mesi sono accaduti una serie di eventi per cui non dovremmo sottovalutare la previsione fornita dal report tra cui la vittoria del partito della libertà in Olanda a dicembre, la celebrazione di Accia Larenzia, il crescente supporto del partito di destra radicale tedesco ADF (che è attualmente è il secondo partito politico più votato in Germania nonostante le marce di proteste avvenute contro la presenza dell’estremismo di estrema destra nel paese), e la recente celebrazione del giorno dell’onore a Budapest.
Come possiamo potenzialmente spiegare questo ipotetico cambio di direzione?
Un articolo del Guardian scritto da Jon Henley e Pjotr Sauer, due corrispondenti del Guardian, ci illustra prendendo il caso della vittoria del partito di destra radicale Fratelli d’Italia nel settembre del 2022, le presidenziali francesi del 2022 e la vittoria del partito della libertà in Olanda a dicembre, in queste occasioni è cresciuta la percentuale degli elettori under 35 controllando altre caratteristiche socio-demografiche. Un recente video pubblicato dall’Universitateit Van Nederland, la dottoranda in Sociologia all’università di Tillburg Quita Muis ci illustra che secondo l’ultima edizione dello European Values Study, a questionnaire study longitudinale che illustra ed esplora le dinamiche dei cambi valoriali all’interno dell’Europa al passaggio di ogni coorte generazionale, la generazione nata nella coorte 1990-1999 è risultata ad avere opinioni meno positive rispetto alla democrazia e di risultare essere meno progressista rispetto alle generazioni precedenti. Lo studio ci illustra che alcune delle possibili spiegazioni della crescita della popolarità dei partiti conservatori e/o populisti è dovuto alla crescente precarietà lavorativa ed economica ed una serie di molteplici crisi che questa coorte sta affrontando, tra cui la crisi climatica e la questione migrazione. Come dice la ricercatrice Quina, il fatto che una questa coorte generazionale sia maggiormente conservatrice non comporta automaticamente un aumento delle tendenze autoritarie e un maggiore supporto elettorale verso partiti di stampo populista o di destra radicale, bisogna valutare e tenere in considerazione altri fattori.
Prima di tutto, bisogna valutare la tendenza della percezione dei cittadini riguardo la fiducia nei confronti delle istituzioni dell’Unione Europea e come esse dovrebbero gestire determinate questione secondo l’opinione dei cittadini. Secondo l’ultima edizione dell’Eurobarometro, sebbene all’interno di tutti i paesi membri sia aumentata a livello generale una positiva percezione di fiducia e dell’efficacia nei confronti delle istituzioni europee, c’è un grande divario sulla percezione dell’Unione Europea tra gli Stati europei. I paesi membri risultati attualmente maggiormente soddisfatti dell’operato dell’Unione Europea sono i Paesi Scandinavi, Paesi dell’est Europa e dell’Europa Settentrionale, La Spagna, Il Portogallo e L’Irlanda. Invece, i Paesi dell’Europa Mediterranea, tra cui l’Italia, e gli Stati post sovietici sono risultati ad avere una posizione più critica nei confronti dell’Unione Europea. Però, la popolazione civile di ciascun Paese Europeo ha delle tendenze attitudinali
Successivamente, bisogna analizzare le strategie di comunicazione utilizzate da questi partiti per ottenere supporto. Riprendendo un articolo di Matteo Albania, direttore di comunicazione in un centro di consulenza a Bruxelles, su Party Party, egli ci illustra le strategie comunicative che i partiti come l’ADF, Fratelli d’Italia, le Front Nazional hanno utilizzato per ottenere supporto politico. Questi partiti sono riusciti ad intercettare le percepite preoccupazioni da parte dei cittadini attorno specifiche tematiche nei confronti dei cittadini creando un messaggio comunicativo e politico chiaro e semplice riducendo il livello di complessità del tema senza riprendere o citare o. La strategia di simplificazione non implica costruire dei messaggi banali, ma ridurre all’essenziale in maniera chiara, precisa e coerente il un sovraccarico di informazioni da recepire a cui l’elettore è sottoposto. Semplificando il messaggio, quest’ultimo verrà maggiormente ampliato. In ultima istanza, questi partiti sono profondamente radicati all’interno del tessuto elettorale soprattutto nei confronti della classe media, classe che è stata fortemente esclusa all’interno dell’agenda politica e del dibattito dei partiti mainstream sia di destra che di sinistra.
Alexandra Drugescu-Radulescu, Country Correspondent per lo the European Correspondent; Nicholas Vinocur e Bartosz Brzezinsky, editor per Politico, ci illustrano le principali strategie che i partiti di destra radicale hanno utilizzato per cercare supporto in momenti di situazione di contestazione tra le istituzioni e specifici gruppi sociali prendendo come riferimento le proteste dei fattori in Europa. Partiamo dalla descrizione di contesto a partire da dicembre del 2023, si sono diffuse una serie di proteste degli agricoltori per tutta Europa per protestare contro un’eccessiva burocrazia amministrativa e una serie di politiche adottate a livello europeo e nazionale le quali però sono risultate in contrasto con gli interessi di un settore economico e di un specifica frangente di lavoratori. Gli editor Vinocur e Brzezinsky, illustrano come i partiti di destra radicale e/o populisti hanno ottenuto un supporto rilevante dagli agricoltori e dagli allevatori che hanno preso parte alle proteste in quanto hanno allungato degli elogi sulle motivazioni che ha spinto quest’ultimi a contestare in quanto hanno difeso gli interessi e hanno organizzato degli eventi promossi da think thank conservatori riguardo allo sviluppo e alla difesa del settore agricolo. Alexandra Drugescu-Radulescu nella newsletter dello European Correspondent nel quale illustra le ragioni delle contestazioni dei agricoltori rumeni, il leader del movimento delle proteste rumeno George Simion ha dei collegamenti con partiti e/o movimenti di destra radicale o dell’estrema destra in quanto quest’ultimo sostenitore sebbene il movimento della protesta si fosse dichiaratamente proclamato apolitico.
Un articolo di Jasmine Mrso, coordinatrice internazionale per Nasa Stranka un partito social-liberale della Bosnia-Herzegovina, per Party Party ci illustra, riprendendo il caso delle alleanze dei partiti politici della Spagna, dell’Austria e della Svezia ci illustra che partiti politici sia di centro-destra che di centro-sinistra hanno stretto delle alleanze con partiti politici che rientrano in una dei due estremi dello spettro politico per ottenere dei benefici sull’influenza politica e sulla forza all’interno degli organi esecutivi nel breve termine sottovalutando i potenziali rischi a medio-lungo termini nei confronti del partito che ha stretto l’alleanza e nei confronti dell’elettorato e della società civile.
Riprendendo il caso della commemorazione di Acca Larenzia, un evento che ha ricevuto un’ampia copertura mediatica da differenti broadcast mediatici italiani ed internazionali, ci illustra una questione che dipende fortemente dal contesto sociale: la gestione della presenza di movimenti o di partiti di estrema destra e di estrema sinistra all’interno di spazi istituzionali e pubblici nel corso del tempo.
La cosa che ha fatto molto scalpore è stato il fatto che questa commemorazione sono state il ricorso al saluto romano e il fatto che la legislazione italiana sotto la direzione sia di governi di destra che di sinistra hanno autorizzato legalmente questa tipologia di manifestazioni da parte istituzioni nazionali e locali e dalle autorità competenti come riporta uno dei partecipanti, Luca P., alla commemorazione in una intervista su Panorama. In Italia il reato di l’apologia al fascismo è regolamentato dalla legge Scelba del 1952, successivamente modificata nel 1993 con l’introduzione della Legge Mancino, legge che istituisce una aggravante penale per crimini di stampo di odio razziale e religioso. Riprendendo l’intervista menzionata, l’intervistato Luca afferma che l’applicazione de facto della legge Scelba è vaga in quanto la decisione di valutazione del saluto romano come gesto apologetico al fascismo dipende fortemente dal giudice. Crispian Balmer, editor per Reuters, ci illustra che l’applicazione delle sanzioni prescritte da questa legge dipende fortemente dall’interpretazione del giudice incaricato del caso riguardo alle circostanze dell’episodio contestato. Inoltre, alcuni esponenti del partito di Fratelli di Italia partiti sono molto restii ad applicare de facto le sanzioni previste dalla legge Scelba di fronte a questi episodi in quanto violerebbe il diritto all’ espressione sancito dalla Costituzione. Basterebbe rinforzare la legge Scelba e problema risolto. Ehm…no.
L’articolo accademico “Legacies of Fascism: architecture, heritage and memory in contemporary Italy” di Hannah Malone, Assistant professor in Storia contemporanea all’università di Gronineng, ci spiega che dato che in Italia non c’è mai stata una narrativa nazionale unanimamente condivisa sul Fascismo e sul suo significato collettivo e nazionale di questo periodo a causa del fatto che non c’è stato una chiara finalità e specificità dell’attuazione di un processo di defascitificazione a livello nazionale, ciò ha comportato che la popolazione abbia una condivisione del periodo del Fascismo molto frammentaria e variegata in base alla località, simpatie personali e alle posizioni politiche. Sebbene questo articolo è incentrato sulla memoria pubblica, comunque illustra quando la presenza e la gestione di movimenti o di partiti che ricalcano in simile modo il fascismo o il nazismo sia fortemente influenzata non solo dai tentativi di quest’ultimi di riabilitare l’eredità e le gesta di un personaggio, ma anche come la popolazione civile a livello collettivo percepisce quella figura e quali sono le strategie che adotta per gestire un controverso retaggio storico. Questo ha anche degli effetti sulla percezione delle figure politiche soprattutto quando quest’ultime in passato hanno frequentato ambienti di stampo neofascista o preso parte ad eventi di commemorazione di figure storiche o militanti di questi movimenti. A causa di questa frammentazione, non c’è un’indignazione collettiva, può manifestarsi ma è estremamente ristretta e parrocchiale. Ritengo necessario fare questa digressione in quanto comunque la gestione delle memorie storiche controverse ha un effetto anche sulle strategie di contrasto all’emersione di tendenze neonaziste o neofasciste e quale dovrebbe essere l’immagine politica che l’Unione Europea vuole promuovere in termini di valori
Un altro report dello European Council pubblicato a gennaio “A sharp right turn: A forecast for the 2024 European Parliament elections” ci predice che i partiti di destra radicali e populisti europei potrebbero ottenere un quarto dei seggi del Parlamento europeo potenzialmente grazie ad una coalizione tra i cristiani democratici, conservatori e la destra radicale del MEP. I report citati dello European Council of Foreign Relationship riportano delle previsioni secondo gli ultimi risultati elettorali in determinati contesti europei e le maggiori tematiche che preoccupano e che interessano i cittadini, il risultato non è garantito, Però, questi report ci illustrano che bisogna tenere monitorare le strategie politiche che verranno adottate nei prossimi mesi e quali saranno i temi cardini delle campagne delle europee. Inoltre, l’Unione Europea deve fare i conti di questo ipotetico risultato in quanto non solo influirebbe rilevantemente sulla direzione e sull’investimento di determinate politiche, ma potrebbe compromettere i principi e il funzionamento delle istituzioni europee.
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Fonti:
Standard Eurobarometer 100 Autumn 2023
The European Correspondent NewsLetter (non è possibile condividere il link in quanto gli articoli della newsletter sono riservati agli abbonati)
Sitografia
https://ecfr.eu/publication/a-crisis-of-ones-own-the-politics-of-trauma-in-europes-election-year/
https://youtu.be/mjHey_xL4l0?si=tZc-z6kwKPZcgMhG
https://www.wired.it/gallery/ilaria-salis-marcia-neonazisti-estrema-destra-budapest-giorno-onore/
https://www.theguardian.com/world/2023/dec/01/younger-voters-far-right-europe
https://www.youtube.com/watch?v=eJepUOKA384
https://www.politico.eu/article/european-parliament-eu-farmers-protest-fizzles-brussels/
https://www.panorama.it/news/braccio-teso-acca-larenzia-fascismo
https://www.politico.eu/article/brussels-braces-for-far-right-wave-as-eu-election-looms/
https://ecfr.eu/publication/a-sharp-right-turn-a-forecast-for-the-2024-european-parliament-elections/
https://popu-list.org/about/
https://political.party/decoding-the-far-right-playbook-strategy-and-impact-on-european-elections/
https://political.party/the-dos-and-dont-for-political-cooperation-with-extreme-parties