La Bussola del Pinguino – Parigi, Studi Internazionali
l’Universitario ci tiene ad avvisare che le persone intervistate esprimono innanzitutto la loro personale opinione sull’esperienza fatta. Considerazioni riguardo, ad esempio, una stessa città possono infatti divergere abbastanza da persona a persona. Pertanto, si invita a prendere tali interviste come suggerimenti e impressioni personali, piuttosto che come fedeli fotografie dell’esperienza.
Tutte le altre interviste della rubrica sono reperibili qui
Nome e cognome: Anna Leone
Corso di laurea a UniTN: Studi Internazionali
Università ospite: Université Paris 1 Panthéon-Sorbonne
Periodo accademico in cui si è svolta l’esperienza: 3 anno (due semestri)
Progetto a cui si ha aderito: Erasmus
Hai trovato posto letto in uno studentato o in un appartamento privato? Se in un appartamento, quali sono stati i criteri con cui l’hai scelto?
Non ho trovato posto in studentato nonostante avessi fatto comunque richiesta al CROUS (sistema di residenze universitarie in Francia) e quindi ho iniziato a cercare appartamenti privati. La ricerca è stata lunga e abbastanza impegnativa; infatti durante la mia esperienza in Francia ho dovuto cambiare casa 3 volte. I criteri che ho considerato per la scelta sono stati sicuramente la vicinanza all’università e un prezzo più o meno contenuto, anche se a causa della forte richiesta, ho dovuto adattarmi e scendere a compromessi. Io comunque ritengo di essere stata fortunata, il primo appartamento l’ho trovato poco prima di partire ed era in una zona centrale, il secondo era a nord e ci sono rimasta fino a febbraio; a quel punto, avendo deciso di prolungare l’Erasmus e quindi non avendo più la borsa di studio ho deciso di cercare una soluzione con un prezzo più sostenibile.
L’università è vicina al centro oppure no? Di solito come ti muovevi per andare a lezione o per la città?
L’università si trova di fronte al Pantheon quindi in posizione centrale. Ci sono diverse sedi però le aule dove mi recavo per le lezioni che frequentavo erano tutte all’interno di edifici centrali. Solitamente mi muovevo in metro; solo nell’ultimo periodo ho iniziato a spostarmi a piedi dal momento che ero più comoda all’università e c’era comunque la bella stagione. Per quanto riguarda i trasporti, ci sono diversi abbonamenti che variano a seconda delle fasce d’età. Per gli studenti c’è la possibilità di avere un pass che è conveniente rispetto all’abbonamento normale, e in più ti permette di spostarti ovunque.
Quali esami hai dato durante quest’esperienza nell’università ospitante e in sostituzione di quali di UniTN? In termini di CFU, quanto ti sono stati riconosciuti?
Esame nell’università estera | Esame a UniTN |
Political economy (5 cfu) Grandes problèmes économiques (5 cfu) | Politica economica internazionale (8 cfu) |
Construction européenne (5 cfu) Introduction de l’analyse de la politique internationale (5 cfu) | Sistema politico europeo (8 cfu) |
Grands problèmes politique du monde contemporain (5 cfu) | Major issues (8 cfu) |
Droit publique financières (5 cfu) | Credito a scelta (6 cfu) |
Sociologie des conflitis internationaux (5 cfu) Relations internationales et introduction aux droit international (5 cfu) | Sociologia delle relazioni internazionali (8 cfu) |
Histoire de la vie politique depuis 1958 (5 cfu) Histoire des idées politiques (5 cfu) | Storia europea e internazionale (8 cfu) |
Sociologie politique du pouvoir local (5 cfu) Sociologie des comportaments politiques (5 cfu) | Sociologia politica (8 cfu) |
Tutti gli esami sostenuti in Francia erano da 5 cfu e infatti per ogni esame previsto da UniTN ho dovuto farne due in mobilità.
Ci sono esami particolarmente interessanti che vuoi segnalare?
Il primo semestre ho frequentato corsi caratterizzati da argomenti e tematiche più affini al percorso di Studi Internazionali a Trento; il secondo semestre ho avuto l’opportunità di frequentare corsi riguardo l’amministrazione francese, che a Trento non avrei mai fatto. La differenza che si nota subito è l’approccio all’insegnamento che ho apprezzato davvero molto; ad esempio il corso di Construction européenne mi ha permesso di analizzare in maniera specifica quelli che sono gli organi principali dell’Unione Europea che, nonostante vengano ripetutamente affrontati nella triennale di Studi Internazionali, non sono trattati allo stesso modo a Trento. Uno dei corsi più belli che consiglio è sicuramente Introduction de l’analyse de la politique internationale, organizzato per macrotematiche e tenuto da una professoressa molto preparata e altrettanto competente.
Qual è stato il tuo primo impatto della città? Come la descriveresti?
Parigi è una città molto grande; vivendoci e iniziando a spostarsi da una zona all’altra si percepisce subito la sua immensità. È una vera e propria metropoli, offre tutti i servizi necessari e c’è la possibilità di trovare ciò che occorre in qualsiasi zona. Ogni quartiere ha qualcosa di caratterizzante che lo distingue dagli altri, da studente si riesce a vivere a pieno la vita universitaria usufruendo di tutti i servizi che sono molto funzionanti. Tra biblioteche, parchi, musei ed esposizioni artistiche c’è una grandissima varietà di stimoli e sollecitazioni da un punto di vista non solo accademico ma anche culturale. Credo sia un buon compromesso per una capitale, certamente è caotica ma anche vivibile, anche se i costi sono abbastanza alti. Parigi inoltre è ben collegata e attraverso i mezzi si possono raggiungere alcuni luoghi situati fuori dal perimetro della città, come ad esempio Versailles.
Quali luoghi, ludici e culturali, segnaleresti?
Parigi è ricca di luoghi dove gli studenti possono accedere in maniera gratuita o comunque usufruendo di agevolazioni; consiglio l’entrata al Louvre, dove la sera a volte organizzano esposizioni serali come anche al museo d’Orsay. Un luogo che secondo me per gli studenti è ottimo è il Centre Pompidou perché offre una varietà di servizi come sale cinema, atelier, workshop, biblioteche e inoltre c’è il museo con numerose esposizioni; io l’ho frequentato molto soprattutto il secondo semestre e devo dire che è comodo, anche perché si trova nella zona centrale della città. Per gli studenti è possibile sfruttare le numerose biblioteche situate in varie zone del centro, alle quali è possibile accedere con la tessera studenti.
A nord di Parigi si trova un bar che è la sede di ESN e lì ci si ritrova il lunedì con tutti gli erasmus; ci sono poi alcuni locali che propongono serate di stand up comedy live, o altri dove ci sono le serate karaoke. Per uno studente erasmus la rete di ESN è molto utile perché si occupa proprio di organizzare e proporre attività diverse, gite, uscite, serate. I volontari sono molto disponibili e ben organizzati, grazie alle loro proposte ho potuto costruire legami, conoscere tante persone nuove.
Come valuti il costo della vita in quella città? L’ammontare della borsa di studio è stato sufficiente?
Il costo della vita è alto, non solo per quanto riguarda l’affitto ma anche la spesa e i beni primari essenziali. Anche quando si esce, nonostante ci siano locali più accessibili adatti agli studenti, la maggior parte sono posti cari. Essendo comunque una città molto grande c’è la possibilità di avere delle riduzioni; sono varie le modalità per risparmiare, come ad esempio comprare alimenti al mercato, oppure anche al banco di spesa solidale che talvolta viene allestito in alcune zone della città, dove si possono prendere in maniera totalmente gratuita alimenti che provengono da vari stock e magazzini.
A causa dei costi ho dovuto chiaramente integrare la borsa di studio, con cui sono riuscita a coprire solo una parte dell’affitto; ovviamente poi tutto dipende dalle abitudini e dalle esigenze di ciascuno ma sicuramente non è possibile coprire affitto e spese con solo la borsa di studio.
Vuoi aggiungere qualcos’altro o dare qualche consiglio riguardo la tua esperienza?
Penso che vivere l’esperienza erasmus a Parigi sia un’esperienza formativa per la vita, anche perché non è scontato alla nostra età vivere in una così vasta metropoli. Essere in una città così grande e ricca ti permette di crescere, di studiare e di sperimentare cose che in altre città più piccole non si riescono a fare. Parigi offre tanto, si ha la possibilità di cogliere tanti spunti e imput dal punto di vista culturale che permettono di vivere un’esperienza a 360°.
Contatti:
instagram: @a.nnaleone
sofia.parrella