Poplar Day 2 – Mélange di culture, suoni e idee: la musica cosmopolita di Anna and Vulkan
Venerdì 13 settembre, il Poplar Festival è tornato a riempire il Doss di Trento con una seconda serata che si è rivelata all’altezza delle aspettative: con artisti affermati ed emergenti, italiani e internazionali, il Poplar non è solo un festival di musica, ma un vero e proprio crocevia di culture e sperimentazione artistica.
Tra le esibizioni più attese della serata, quella di Anna and Vulkan, progetto in ascesa che fonde culture, lingue e vissuti, che sta conquistando sempre più spazio nel panorama italiano e internazionale. Abbiamo avuto la fortuna di fare due chiacchiere con Anna Scassillo (27 anni, di Torre Annunziata) qualche giorno dopo il Festival, in concomitanza con l’uscita del brano Comme se fa (a te scurdà) del collettivo FuckPop con Anna and Vulkan.
Ciao Anna, piacere di conoscerti. Intanto grazie mille per aver accettato di fare l’intervista! Come stai?
Ciao, piacere! Molto bene, grazie!
Quali sono le sensazioni a pochi giorni dall’uscita del brano con il collettivo FuckPop?
Siamo stati molto contenti di far uscire questo brano, nato in maniera molto spontanea e chiuso neanche troppo tempo fa. Abbiamo deciso di farlo uscire per la fine dell’estate e finora sembra stia piacendo, siamo molto contenti dei risultati!
Lo definiresti un esperimento musicale?
Assolutamente sì: veniamo tutti da contesti musicali differenti ma nonostante questo siamo riusciti a fondere le nostre particolarità e creare un brano a mio avviso molto coerente sia per scrittura, che per produzione, e che richiama il background di tutti noi. È un esperimento nel quale siamo riusciti a fondere diversi sound.
E a una settimana dalla tua, lasciami dire, straordinaria performance sul palco del Poplar? Com’è stata l’accoglienza a Trento?
È stato bellissimo, una delle date che mi è piaciuta di più! Mi ha colpito moltissimo l’organizzazione del Festival, mi è piaciuta moltissimo anche l’idea dei due palchi a specchio, che creavano una bella continuità. Ci siamo divertiti tanto, e anche il pubblico è stato molto caldo, nonostante le temperature! Tra l’altro sono stata molto contenta di essere lì nella giornata di venerdì, era proprio la line up che volevo sentire. C’erano tanti artisti che conoscevo, e altri che invece ho scoperto; mi sento molto fortunata ad essere stata lì quella serata!
Ti vorrei chiedere, come descriveresti il tuo genere musicale a qualcuno che non ti ha mai ascoltato? Quali sono gli elementi distintivi che lo caratterizzano?
È una domanda molto difficile perché mi piace moltissimo sperimentare e passare da un genere a un altro, ma direi pop con qualche sfumatura di funk.
Raccontaci di più sul tuo progetto creativo: il tuo obiettivo è combinare musica, arte e design. Come riesci a far convivere questi elementi in un’unica esperienza?
Mi piace molto usare il design nelle mie opere musicali, è un aspetto per me importante (infatti è il mio lavoro). Mi piace curare ogni progetto in toto, e affiancare alla musica, che è la cosa che mi fa stare meglio di tutto, anche un po’ di ricerca a livello di design, che possa creare un racconto coerente sia a livello visivo che uditivo.
Hai studiato a Trieste e poi ti sei trasferita a Vienna: come ti hanno influenzata queste città e cosa hai imparato, a livello artistico oltre che umano, da questi ambienti ed esperienze?
Trieste, che è una città di confine, è stata per me una prima apertura verso l’Europa. A Trieste per le strade senti davvero tantissime lingue, e io sono andata lì a studiare proprio le lingue: questo è un aspetto che mi interessa particolarmente, sono affascinata dalla linguistica e questo mi ha spinto a iniziare a usare molto anche il napoletano nei miei testi. Vienna invece mi ha dato tanto per le influenze musicali, che si spingono e arrivano da ogni parte del mondo. In realtà lì ho anche riscoperto vecchie canzoni italiane, perché anche nei locali si ascolta tanta musica italiana. Ci sono poi molte aperture verso generi che in Italia stanno arrivando ma non sono poi così tanto forti, come anche il pop psichedelico, a cui cerco di rifarmi. Ad ogni modo, essendoci a Vienna solide comunità provenienti da diversi paesi (Turchia, paesi balcanici), si sente una forte commistione di culture diverse, cosa che si riflette naturalmente anche nella musica: credo che questo sia stato di grande ispirazione per me.
Sappiamo che il Vulcano è un riferimento al Vesuvio, che rapporto hai con Napoli? Che cosa significa per te quel territorio e come ti ha influenzato?
ll mio rapporto con Napoli è stato abbastanza complesso da quando ci vivevo. Avevo voglia di andarmene e di vedere qualcosa di diverso: poi, da quando me ne sono andata, ho iniziato a vederla con occhi diversi, ad apprezzare cose che prima davo per scontate. Ora vivo a Vienna: tutti mi dicono che è un salto assurdo, d’altronde Vienna è una delle città con la qualità della vita più alte, in tanti aspetti è l’opposto di Napoli, ma andare via mi ha avvicinata tantissimo a Napoli e all’Italia in generale. Adesso mi sento molto più legata alle mie origini, sono diventate un tratto che mi caratterizza.
La scena musicale napoletana sembra essere in grande fermento e attirare sempre più attenzione. Secondo te, cosa sta succedendo? Cosa rende Napoli così speciale in questo momento e che sensazioni ti dà farne parte?
Credo che in questo momento a Napoli ci sia un movimento culturale e sociale molto importante. Sembra anche esserci stato un cambiamento nella percezione di Napoli nel mondo: se fino a qualche anno fa si associavano soprattutto concetti, parole negative (come mafia), adesso sento tanti riferimenti culturali, sociali (l’Amica geniale, la vittoria dello Scudetto): è stata forse una concomitanza di eventi, ma questo ha spinto tante persone a raccontare la città con la propria voce. Diciamolo, ci sono anche i lati negativi, perché l’idea di una Napoli globalizzata un po’ spaventa, ma forse questo è un fenomeno più sociale. Io mi limito a osservare il fenomeno culturale, lo trovo assolutamente positivo e spero che continui a muoversi in questa direzione.
Concludo chiedendoti se hai altri concerti in programma prossimamente e se stai pensando a nuova musica.
Abbiamo appena finito il tour estivo, che è stato pazzesco, ora stop ai concerti per un po’. C’è invece tanta nuova musica, che non vediamo l’ora di fare ascoltare!
Grazie Anna, e un forte in bocca al lupo per il tuo percorso!