Poplar day 3 – Una Serata di Musica e Talento a Trento
Sabato 14 settembre Trento ha ospitato una delle serate più attese del Festival Poplar, un evento che ha celebrato la musica emergente e i talenti indipendenti. Un’atmosfera vibrante ha invaso la città, con un mix di suoni e performance che hanno reso la serata indimenticabile. Dai ritmi energici alla poesia musicale, i vari artisti si sono esibiti davanti a un pubblico entusiasta, confermando ancora una volta l’importanza di un festival che dà voce alla creatività.
Il palco del Poplar ha visto la terza serata iniziare con le esibizioni di Altea, Tripolare, Atarde e Giovanni Ti Amo, ognuno dei quali ha portato sul palco il proprio stile distintivo. Altea ha incantato con la sua voce eterea, mentre Tripolare ha mescolato rock e elettronica con un tocco di sperimentazione. Atarde ha invece portato un suono più folk e intimo. Giovanni Ti Amo ha poi continuato la serata con un set romantico e nostalgico, capace di trasportare il pubblico in un mondo di emozioni intense.
Siamo entrati nel vivo della serata con Irbis, che ha condotto il pubblico in un viaggio musicale che ha toccato corde intime e profonde. Nonostante la spalla lussata la mattina stessa, con il suo sound ricercato e atmosferico, ha regalato uno spettacolo che ha saputo coniugare la sperimentazione con l’emotività. I suoi brani, ricchi di sonorità ambient e elettroniche, hanno creato un’armonia perfetta con la location, lasciando tutti in un’atmosfera sospesa tra realtà e sogno.
Il palco ha poi visto l’esibizione di Auroro Borealo, con il suo progetto “Turbo Sexy Club”. Il suo mix di elettronica, dance e ironia ha scatenato una vera e propria festa tra il pubblico. La sua capacità di divertire senza mai prendersi troppo sul serio è stata la chiave per una performance che ha coinvolto tutti in un’esplosione di colori e ritmi. Auroro Borealo ha creato un momento di pura spensieratezza, con un sound che ha fatto ballare ogni persona presente.
A seguire, Marco Castello ha portato sul palco la sua fusione di elettronica e influenze jazz, creando un’atmosfera ipnotica. Con il suo approccio innovativo alla musica, ha saputo incantare il pubblico con una performance che ha fatto sentire ogni nota come parte di una narrazione senza parole. La sua abilità nel mescolare i generi ha reso il suo set unico e in continua evoluzione, perfettamente in sintonia con lo spirito del festival.
Laila Al Habash ha incantato il pubblico con la sua voce potente e raffinata, capace di trasmettere emozioni in ogni nota. Le sue canzoni, che intrecciano la tradizione e la modernità, hanno fatto da ponte tra culture diverse, portando sul palco una musica che racconta storie universali di amore, speranza e lotta. Il suo set ha rappresentato una delle vette della serata, dimostrando la capacità di un’artista di parlare al cuore delle persone.
Ha poi preso in mano il microfono Fulminacci, uno degli artisti più amati della scena musicale italiana. Con il suo pop raffinato e malinconico, ha subito catturato l’attenzione del pubblico, alternando brani che spaziano dalle sonorità più leggere a momenti di introspezione profonda. La sua capacità di raccontare storie universali, tra sogni e realtà, è riuscita a toccare il cuore di chi lo ascoltava, regalando uno spettacolo in cui la musica si mescolava con la riflessione personale.
Non abbiamo dubbi, la terza serata del Poplar è stata una celebrazione della musica emergente, della sperimentazione e della creatività. Ogni artista ha portato sul palco la propria visione, creando un mosaico sonoro che ha incantato e sorpreso. La qualità delle performance e la varietà di stili musicali hanno confermato Trento come una delle capitali della musica indipendente in Italia. Il Festival Poplar ha dimostrato ancora una volta di essere un appuntamento imperdibile per chi vuole scoprire nuovi talenti e vivere la magia della musica dal vivo.
