I ritardi del Green Office nella stesura del nuovo Piano di Sostenibilità ambientale

Entro gennaio 2025, l’Università di Trento è tenuta a pubblicare il Piano di sostenibilità ambientale per il triennio 2025-2027. Il Piano di sostenibilità ambientale è un documento in cui l’Università definisce come intende effettuare nel concreto i passi successivi della transizione ecologica, a partire dalla situazione in cui trova nel momento della stesura. Contiene, ad esempio, gli obiettivi e le scadenze che l’Università si pone per realizzare il processo di decarbonizzazione delle proprie strutture. 

Ad occuparsi della stesura del Piano di sostenibilità ambientale sono principalmente due organi: il Green Office e Clima3T. Il Green Office è l’ufficio dell’Università addetto alla transizione ecologica. Opera in collaborazione con Clima3T tramite gruppi di lavoro tematici, ognuno concentrato su un diverso ambito di transizione ecologica, come energia, rifiuti, mense e trasparenza. Clima3T è un’associazione universitaria composta da studenti, alumni e dottorandi dell’Università di Trento che dal 2021 si occupa di formulare progetti, proposte, campagne ed eventi per promuovere la transizione ecologica e la decarbonizzazione dell’ateneo. Nella stesura del Piano di sostenibilità ambientale, sono state delegate a Clima3T molte responsabilità. In particolare è stata affidata ai suoi membri la realizzazione di alcune tabelle preparatorie per il Piano che richiedono a chi le compila onerose quantità di dati, idee e informazioni sugli step e sui costi necessari ad attuare le misure per la transizione ecologica. Completare queste tabelle si sta rivelando complesso, non solo perché le informazioni richieste sono molto specifiche, ma anche perché una parte piccola ma fondamentale di queste è accessibile solo al personale amministrativo dell’Università. Esistono, per esempio, dati sulla gestione dei rifiuti, dei fondi e dei trasporti di cui al momento dispongono solo cariche come Mobility Manager, Responsabile della divisione ambiente e sicurezza e Direttore del patrimonio immobiliare. Comunicare e ricevere informazioni da alcuni di questi settori amministrativi, tuttavia, si sta rivelando difficile. La scarsa collaborazione di alcune di queste cariche sta impedendo il completamento delle tabelle e —dato che queste hanno una funzione preparatoria— anche l’inizio della stesura del Piano. 

Secondo i progetti, Clima3T e il Green Office dovrebbero lavorare insieme, condividendo i propri avanzamenti nei loro periodici gruppi di lavoro. La scadenza limite per la pubblicazione del Piano di Sostenibilità Ambientale  è gennaio 2025, perché il 2025 è l’anno a cui fanno riferimento le iniziative contenute nel suo testo. Per favorire l’efficienza nella stesura del Piano e l’efficacia delle misure al suo interno, Clima3T e il Green Office avevano stabilito delle scadenze intermedie entro cui completare le varie parti che lo compongono. Proprio rispetto a queste scadenze, fin dall’inizio, il Green Office si è dimostrato in ritardo. 

Clima3T da diverse settimane denuncia questa situazione su Instagram, soprattutto per la vitale importanza del Piano. L’Università si è infatti posta l’obiettivo di tagliare le sue emissioni del 50 percento entro il 2030. Il triennio 2025-2027 è allora il penultimo per agire in questa direzione. Perché questo Piano sia capace di svoltare la situazione dell’Università è necessario che venga redatto con cura e con particolare considerazione non solo verso la scadenza del 2030, ma anche verso i limiti materiali dell’Università. Serve per questo che le proposte al suo interno siano utili, concrete, ragionate e realizzabili. Le pressioni di Clima3T non derivano dunque dal desiderio di mettere l’Università in cattiva luce, ma dal bisogno di agire con urgenza e di usare al meglio le risorse disponibili. Sia Clima3T che L’Universitario sperano di poter essere d’aiuto nel processo di decarbonizzazione dell’Università di Trento, e di riuscire, un giorno, a raccontarne il successo. 

Qualora il Piano non venisse consegnato entro gennaio 2025, l’Università non subirebbe nessuna sanzione a livello giuridico. Tuttavia — a cinque anni dal 2030— dimostrerebbe che la transizione ecologica non è, nel concreto, una sua priorità.

Per supportare Clima3T nella lotta per un’università più sostenibile, è possibile firmare il report dell’associazione. 

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