Lavori importanti cercasi: Mbappé, le Nazionali e il problema delle partite ‘inutili’
È possibile che il capitano della Nazionale francese, Kylian Mbappé, scelga quando indossare la maglia dei Bleus? Forse sì, se ascoltiamo il suo punto di vista. La richiesta del fuoriclasse francese di giocare solo nelle partite “importanti” ha scatenato non poche critiche e, forse, pone una questione più profonda: quali partite contano davvero nel calcio moderno?
Nell’episodio 232 del 14 ottobre 2024 – intitolato “il divo Mbappé” – de “Lo stellato”, podcast di “Cronache di spogliatoio”, l’autore Fernando Siani si occupa del caso del fuoriclasse francese, il quale avrebbe chiesto alla federazione francese di essere impiegato solo nelle gare “importanti” della Nazionale, per evitare di essere convocato per la pausa Nazionali del periodo tra il 7 e il 15 ottobre. Egli non riterrebbe degne della sua presenza, dunque, né la Nations League né le qualificazioni a Mondiali ed Europei.
Naturali condanne e critiche sono piovute sul giocatore; pochi, però, hanno posto la seguente domanda: “e se avesse ragione Mbappé?”. Infatti, le ragioni che sostengono la posizione del numero 9 dei Blancos sono molteplici e convincenti.
In primo luogo, ha ragione Mbappé per via delle troppe partite giocate, problema spesso sollevato dai giocatori, che lamentano il rischio di infortuni e di un abbassamento del livello delle prestazioni. Con la nuova Champions League (e, in Italia, con il nuovo formato della Supercoppa italiana) da quest’anno le partite con i club sono aumentate significativamente.
Tra le tante partite, le squadre Nazionali dovrebbero essere le prime a perdere il diritto di godere delle prestazioni dei giocatori, non essendo le loro datrici di lavoro e, di conseguenza, le partite delle Nazionali le prime a essere ridotte, se non completamente cancellate. Se si vuole evitare una scelta troppo drastica – scegliendo, magari, di procedere per gradi alla completa eliminazione – si dovrebbero almeno cancellare tutte le sfide che non siano di Mondiali ed Europei (compresi, dunque, anche i matches delle rispettive terribili qualificazioni). Proprio come vorrebbe Mbappé…
In secondo luogo, ha ragione Mbappé per via dei pochissimi introiti economici generati dalle Nazionali (Mondiali ed Europei esclusi) rispetto agli introiti generati dai club. La scarsa attrattiva commerciale delle partite delle Nazionali è evidente: ad esempio, l’ultima edizione della Nations League è stata trasmessa, in Italia, dalla Uefa TV – gratuitamente – perché nessun altro acquirente si è interessato all’acquisto dei diritti TV della Nations League.
Un articolo di calcioefinanza.it1 spiega che l’Italia, vincendo la Nations League 2024/25 guadagnerebbe un massimo di 10,5 milioni di euro… Cifre molto diverse da quelle, ad esempio, della Champions League: secondo forbes.it2, le due squadre che arriveranno in finale di Champions 2024/2025 riceveranno 18,5 milioni di Euro l’una per il solo fatto di esserci arrivate (a questa cifra bisogna sommare i guadagni dalle quote di partenza, dai bonus per i risultati e per i passaggi dei turni e da market pool e ranking storico).
Oltre ai mancati guadagni per le possibili partite perse con i club, le partite con le Nazionali causano grandi danni sportivi alle squadre, che non possono allenare i loro giocatori per due settimane e trovano i giocatori stanchi, se non infortunati (come non di rado accade), al termine della sosta per le Nazionali.
In terzo luogo, ha ragione Mbappé per via del basso livello delle partite delle Nazionali: i big matches tra Nazionali, Mondiali ed Europei esclusi, sono davvero pochi; molte partite sono giocate contro Nazionali scarse, che portano a risultati tennistici. In generale, comunque, i giocatori non sono abituati a giocare insieme e hanno poco tempo per allenarsi, abbassando dunque il livello delle prestazioni come singoli e come squadra (che difficilmente riesce a sviluppare schemi complessi in un tempo ristretto).
Va considerato anche il fatto che chi paga (malgrado suo) gli altissimi prezzi degli abbonamenti alle Pay tv (Sky e Dazn) per due settimane – per la precisione dodici giorni – non può godere di nessun match calcistico in esclusiva, buttando dunque metà del prezzo pagato quel mese (quasi due settimane su quattro senza partite). E considerando il fatto che, nella prima parte della stagione, c’è una pausa al mese (settembre, ottobre e novembre), allora significa che su 3 mesi di abbonamento pagati a Dazn (pari a 134,97 €3, considerando un abbonamento “Dazn standard” mensile da 44,99 € al mese) si gode solo per un mese e mezzo effettivo (pari a 67,49 €), buttando completamente via gli altri 67,49 €. È una follia (o forse meglio dire un furto).
È come se – esempio evidentemente provocatorio e iperbolico – una persona che sottoscrive un abbonamento a Netflix dovesse regalare la fruizione delle serie tv, per la cui visione paga l’abbonamento, a un’altra persona – non pagante – per metà mese. Le squadre (e i tifosi che pagano l’abbonamento), dunque, “regalano” i giocatori alle Nazionali, le cui partite sono quasi sempre visibili a tutti i non paganti. Anche questa, dal punto di vista della logica, è una follia.
E se, come dice Giorgio Gaber nella canzone Io non mi sento italiano, «il grido “Italia Italia” si sente solo alle partite», allora bisogna accettare il fatto che questo “grido” non verrà più pronunciato da nessun italiano in nessuna occasione (ma forse non è poi così tanto un peccato).
Andando oltre la provocazione, è necessario interrogarsi riguardo agli apparentemente inviolabili diritti delle Nazionali (fare le pause quasi una volta al mese, con tutti i giocatori che vogliono i commissari tecnici). Perché, ad esempio, i club non hanno diritto, almeno alcune volte, di tenersi i calciatori durante la pausa Nazionali, impedendone la convocazione, o, quantomeno, imponendo l’utilizzo dei loro giocatori in una sola partita delle due partite giocate dalla Nazionale durante la sosta? Perché non si introducono cambi illimitati durante le partite delle Nazionali, permettendo un “turnover” massiccio?
Le Nazionali giocano spesso partite inutili (o quasi), ma molto stancanti per via delle lunghissime trasferte che spesso i giocatori devono fare. Il premio in palio è sostanzialmente nullo (per giocatori, come ha sottolineato Mbappé, e tifosi): quando i club riusciranno finalmente a fare prevalere i loro diritti?
In conclusione, se si vuole trovare un equilibrio, nel calcio moderno, tra la realtà delle competizioni delle Nazionali e l’emozione delle competizioni dei club, forse il grido “Italia Italia” dovrebbe risuonare (molto) meno spesso, ma con più intensità.
Fonti:
- https://www.calcioefinanza.it/2024/09/05/quanto-vale-nations-league-2024-25/?refresh_ce
- https://forbes.it/2024/09/16/calcio-champions-league-quanto-vale-il-montepremi/#:~:text=Champions
- https://www.dazn.com/it-IT/account/content/DAZN/signup: prezzi di novembre 2024, senza considerare momentanei sconti; si ricorda che il prezzo di Dazn, negli anni, è sottoposto a costanti aumenti.
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