L’ennesimo re nudo.
Dario Corallo ha puntato il dito su un re nudo e quello si è risentito. No, non parlo di Roberto Burioni. No, non parlo del Partito Democratico e delle storture al suo interno. Il re nudo, dal mio punto di vista, è un altro ed
Dario Corallo ha puntato il dito su un re nudo e quello si è risentito. No, non parlo di Roberto Burioni. No, non parlo del Partito Democratico e delle storture al suo interno. Il re nudo, dal mio punto di vista, è un altro ed
BONUS TRACK: l’intervista di Diego Bianchi a Rossana Rossanda per Propaganda Live. È stato un fine settimana faticoso. Certo, non più faticoso di altri. Certo, non più tossico di altri. Ma sicuramente è stato un fine settimana faticoso. Partendo da casa nostra e tralasciando tutta
Insieme siam partite/insieme torneremo/ non una, non una/non una di meno! Questo il coro principale che ha accompagnato il corteo che inaugura lo Stato di Agitazione Permanente proclamato dalla rete nazionale di Non Una di Meno, sabato scorso a Verona. Un corteo colorato, di donne
L’intervento del professor Onida durante la 4° Settimana dell’Accoglienza. Le comunità resistono alle differenze portate da persone diverse? Resistono all’incontro tra le istanze, i sogni, i bisogni e le aspettative dei suoi membri originari e quelle portate dai migranti? Attorno a questa domanda si è
In un’aula Kessler stracolma, la giornata di commemorazione per i 30 anni dalla morte di Mauro Rostagno prosegue abbandonando il taglio istituzionale che ha tenuto nella mattinata (in cui sono intervenuti, tra gli altri, Chicca Roveri e Maddalena Rostagno) per entrare nel ricordo della lotta
Manca meno di un mese alle elezioni provinciali (si voterà il 21 ottobre) e potrei scommettere sul fatto che una minoranza del mondo studentesco se ne sia accorto. Non è colpa nostra, ovviamente: moltissimi di noi sono qui solo per un periodo limitato della loro
Non appena la polvere del ponte Morandi si è posata sul letto del Polcevera, sulle case, sulle vite spezzate e su un piovoso martedì d’agosto, sono scattate – automatiche – molte diverse reazioni: i soccorsi, innanzitutto. Uomini e donne lanciati verso quello strappo orrendo che
Due mondi, due onde, due modi di vedere il presente: l’Italia spaccata, divisa, lacerata, di cui parlano tutti gli osservatori – quelli seri, mica noi – da qualche anno e, con più forza ancora, dal 4 marzo, si misura da tanti dettagli più o meno
Serranda divelta, antifascismo isterico, campo di battaglia, non arretreremo di un passo, figliocci di politici. Una bomba. L’ultimo gesto insensato con cui un branco di ignoranti camuffati da antifascisti ha aperto l’ennesima strada che porta all’empatia verso un movimento, Casa Pound, che si fregia di
Dobbiamo davvero parlare della Polonia. Sì, della Polonia: quel luogo magico, a metà tra realtà e fantasia, che vive di un’eterna contraddizione, tra Occidente e comunismo, tra vacanze low cost e viaggi della memoria, tra “progressismo” (certo, uno tutto particolare: quello degli anni ’80 di Solidarność) e autoritarismo,
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