Tutti gli articoli di Lorenzo Perin

Sull’inconsistenza del concetto di buco (parte 2)

TESI I buchi non esistono. Questi cosiddetti “oggetti immateriali[1]” hanno spesso assunto, nell’ontologia del senso comune, lo statuto di ente in virtù di un’illusione (causata dalla cosiddetta “inferenza psicologica”, e resa effettiva dal linguaggio) che, a livello percettivo, ce li fa catalogare come tali, sebbene

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Sull’inconsistenza del concetto di buco (parte 1)

Una delle conseguenze più importanti della cosiddetta “rivoluzione copernicana” della storia del pensiero, operata da Kant sul finire del’700 con la sua Critica alla Ragion Pura (ma forse già contenuta in nuce, almeno in parte, nelle teorie di qualche relativista/empirista di tempi precedenti) è l’introduzione

Bambini selvaggi

Nel grande calderone delle stranezze della storia, i bambini selvaggi hanno sicuramente un posto d’onore. Tutte le società, anche quelle più primitive, sono sempre state caratterizzate da una vita in comunità umane, in cui gli animali o non sono presenti, o svolgono un preciso ruolo,

Tutored, al passo coi tempi

In questo articolo troverete la mia intervista con Gabriele Giugliano, CEO. co-fondatore di Tutored, una piattaforma che funge da punto di incontro digitale fra studenti, neo-laureati e mondi del lavoro.

I fondamenti della Costituzione

“Super partes” Con la sentenziosità che le è propria, il latino è la lingua che, attraverso questo semplice aggettivo composto, riesce a esprimere al meglio l’imparzialità che connota la Costituzione italiana. La Costituzione del nostro Paese è infatti sia il fondamento dell’imparzialità, perché stabilisce le

Riflessione sul populismo

RIFLESSIONE FILOSOFICA SUL POPULISMO Nel corso degli ultimi anni è tornato alla ribalta il termine “populismo”. Questa parola, che a molti potrebbe sembrare un neologismo di questi tempi, ha però un’origine e un etimo più lontani. Anche dapprima che venisse coniata, il concetto che essa

Gaber volant, Faber manent

“Verba volant, scripta manent” Questo detto, divenuto famoso nei secoli, fu pronunciato secondo la tradizione da Caio Tito in un discorso al senato romano, per raccomandare la prudenza di mettere per iscritto le condizioni di un accordo, che altrimenti sarebbe rimasto un’accozzaglia di “parole volanti”,

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