La scuola di Atene è l’opera con cui abbiamo deciso di introdurre il nostro articolo. L’affresco di Raffaello, emblema della facoltà dell’anima di conoscere il vero, cioè di approcciarsi alla filosofia e alla scienza, si presenta come la massima espressione del ruolo di quest’ultima e del dibattito in un regime democratico, di un pluralismo di idee e valori che non trascenda dal metodo e dal rigore con cui ogni teoria scientifica deve essere portata avanti. In un periodo in cui tendiamo ad approcciarci alla realtà con fretta e superficialità, abbiamo il dovere di riconoscere che il progresso di tipo materiale è inutile, e certe volte dannoso, se non è accompagnato da uno di carattere umano e culturale.
Nello specifico, abbiamo provato a riflettere sull’argomento sia sotto una lente politologica, evidenziando i tratti tipici dei due concetti e il loro intreccio in un regime democratico come il nostro, sia osservando le modalità di comunicazione con cui questo confronto prende vita, facendo in particolar modo luce sulle difficoltà del giornalismo emerse dallo scoppio della pandemia.