Archivi della categoria: Opinioni

Ascoltiamoci un po’ di più

Negli ultimi anni i social network sono diventati l’apparente accesso a tutto il mondo. Racchiudono, infatti, ogni tipo di informazione: scorrendo la home di Instagram vediamo video di gattini e di workout, seguiti da agghiaccianti notizie di cronaca e idee per una cena light. La

Guerra russo-ucraina – Le dimensioni della politica

Lo scoppio della guerra russo-ucraina ha fatto esplodere un dibattito pubblico estremamente frammentato circa la genesi del conflitto e le responsabilità dei rispetti schieramenti. Soprattutto fra gli esperti di geopolitica, che siano studiosi piuttosto che uomini di stato, sono nate diverse teorie antitetiche l’una rispetto all’altra, che mettono a nudo una realtà, quella della politica estera e internazionale, che anche nell’era della comunicazione e della globalizzazione fatica ad emergere con chiarezza agli occhi dell’opinione pubblica.

«La fine dell’amore»: la libertà di parlare d’altro

Ricordo molto vividamente una scena della mia adolescenza. A una cena di famiglia, un parente di secondo o terzo grado che vedevo raramente mi rivolse uno sguardo e commentò divertito i miei grossi occhiali, poi accennò con un sorrisetto all’apparecchio per i denti e disse:

Caso Abramovich – L’Occidente alle prese con i suoi scheletri nell’armadio

Con lo scoppio della guerra russo-ucraina, sono stati lanciati da tutti i paesi occidentali pacchetti di sanzioni rivolti principalmente a all’elitè oligarchica russa, la sola che ha le capacità di fare pressione su Putin perché fermi il conflitto.

In questo articolo si cercherà di partire dal caso del patron del Chelsea Roman Abramovich, a cui il governo inglese ha congelato tutte le proprietà, per arrivare a riflettere su gli aspetti più ambigui e controversi dei rapporti tra le nostre democrazie e i regimi non liberali come quello russo.

Democrazia e Scienza – La sfida del nuovo secolo

La scuola di Atene è l’opera con cui abbiamo deciso di introdurre il nostro articolo. L’affresco di Raffaello, emblema della facoltà dell’anima di conoscere il vero, cioè di approcciarsi alla filosofia e alla scienza, si presenta come la massima espressione del ruolo di quest’ultima e del dibattito in un regime democratico, di un pluralismo di idee e valori che non trascenda dal metodo e dal rigore con cui ogni teoria scientifica deve essere portata avanti. In un periodo in cui tendiamo ad approcciarci alla realtà con fretta e superficialità, abbiamo il dovere di riconoscere che il progresso di tipo materiale è inutile, e certe volte dannoso, se non è accompagnato da uno di carattere umano e culturale.

Nello specifico, abbiamo provato a riflettere sull’argomento sia sotto una lente politologica, evidenziando i tratti tipici dei due concetti e il loro intreccio in un regime democratico come il nostro, sia osservando le modalità di comunicazione con cui questo confronto prende vita, facendo in particolar modo luce sulle difficoltà del giornalismo emerse dallo scoppio della pandemia.

Costituzionalmente inammissibile

Negli ultimi giorni la Corte costituzionale ha discusso l’ammissibilità di otto quesiti referendari sui temi di giustizia, cannabis ed eutanasia legale. La Corte, presieduta dal Presidente Giuliano Amato, ha accolto solo cinque quesiti, tutti riguardanti la riforma della giustizia. Le proposte sulla legalizzazione di cannabis

Politically Correct – Una questione su cui riflettere

Che cos’è di preciso il “politicamente corretto”? In che modo questo termine è divenuto mainstream nel dibattito pubblico italiano e non solo? E quali sono le ragioni portate avanti dai sostenitori da una parte, e oppositori dall’altra?

In questo articolo si cercherà di riflettere sulla funzione della libertà di pensiero e di parola nella nostra società e come ogni diritto debba necessariamente comportare doveri e responsabilità da parte di tutti i beneficiari.

Quirinale 2022 – Una sconfitta per l’Italia

La rielezione di Sergio Mattarella è stata accolta dall’opinione pubblica con un entusiasmo che, seppur comprensibile, rischia di far passare inosservato il fallimento di un sistema politico che non è stato capace di trovare un degno successore all’altezza di Mattarella.

Il teatrino a cui abbiamo assistito negli ultimi giorni evidenzia sempre di più l’esigenza di inserire nell’agenda pubblica una serie di riforme per migliorare la qualità delle istituzioni politiche e dei suoi rappresentanti.

Bernard-Henri Lévy – Sulla strada degli uomini senza nome

“Sulla strada degli uomini senza nome” è il titolo che il filosofo Bernard-Henri Lévy sceglie per la sua autobiografia. Il racconto della vita di un uomo che all’età di settantatré anni ancora non si è rassegnato all’inevitabilità delle ingiustizie e continua a lottare per i valori universali di libertà.

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